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Interno di Camera, detto volgarmente Botteghino, ove si gioca per la Lotteria, 1831, acquaforte, Bartolomeo Pinelli disegnatore e incisore, Roma (ICPI, Gabinetto delle stampe) Interno di Camera, detto volgarmente Botteghino, ove si gioca per la Lotteria, 1831, acquaforte, Bartolomeo Pinelli disegnatore e incisore, Roma (ICPI, Gabinetto delle stampe)

#LACULTURANONSIFERMA. #IOGIOCOACASA. Il Gabinetto delle stampe: giochi di sorte e di fortuna di Stefania Baldinotti, Cinzia Marchesini, Anna Sicurezza e Leandro Ventura

Il tema del gioco governato dalla sorte è raccontato oggi attraverso la selezione di alcune incisioni rappresentative che vanno dalla tombola al lotto; le tavole scelte fanno parte della più ampia raccolta del Gabinetto delle Stampe, la cui cura è affidata all’Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale.

Cartellatombola sitoICPI

Cartella per il gioco della tombola, secolo XVIII, dipinta a mano su cartone con collage di incisioni ritagliate (ICPI, Gabinetto delle stampe)

La tombola resta uno dei giochi tradizionali più noti e diffusi nel nostro Paese, in particolare durante le festività natalizie. Presso il Gabinetto delle stampe è conservato un raro esemplare settecentesco, con cartelle dipinte a mano, insieme a figurine appositamente ritagliate e incollate come nel moderno decoupage. Al centro di ogni cartella, la fascia con i numeri rimanda al gioco della tombola, mentre le figurine in alto e in basso, così come l’alternarsi dei colori (giallo, violetto, verde e olivastro) riguardano altre meno note funzioni del gioco: forse i colori potrebbero ricondurre a una sorta di roulette e le figure al mercante in fiera. Più recenti cartelle della tombola, risalenti all’inizio del Novecento, sono invece contraddistinte da proverbi in dialetto siciliano, da rime curiose, oppure da graziosi giochi figurati sul dorso.

L’antenato comune non solo a molti noti giochi di fortuna ma al concetto stesso del gioco di estrazione può essere considerato il biribissi, come viene specificato nelle istruzioni di fine Settecento: “Il banchiere, in ogni sorta di Lotto, o Biribisso, pagherà il denaro”. Si trattava di un gioco d’azzardo dalle moltissime varianti, forse il più popolare e diffuso nell’Europa del XVII secolo. Nel Gabinetto delle stampe è conservato ad esempio Il nuovo et piacevole giuoco del Biribisse, una stampa seicentesca del noto editore romano Giovanni Giacomo De’ Rossi. La tavola non venne mai adoperata realmente perché, come si evince dalle istruzioni, si sarebbero dovuti tagliare “li 42 bolettini piccolini” in basso in modo da utilizzarli per l’estrazione all’interno di un cappello.

BIRIBISSE sitoICPI

Il nuovo et piacevole giuoco del Biribisse, secolo XVII, stampa calcografica, editore Giovanni Giacomo De Rossi, Roma (ICPI, Gabinetto delle stampe)

È prevista una vincita in denaro anche nel gioco della barca, di cui l’Istituto conserva la stessa litografia di primo Novecento presente presso la raccolta milanese di stampe “Achille Bertarelli”. Al centro della tavola sono raffigurati due bambini in barca, su un lago. Lo scopo del gioco è vincere le monete che, di mano in mano, vengono messe sul piano secondo il lancio di due dadi. Il giocatore sembra subire il verdetto della sorte, sperando con trepidazione nell’arrivo della fortuna, rappresentata dal doppio sei dei dadi, che regala al giocatore l’intera posta accumulata nel corso del gioco.

BARCA sitoICPI

Nuovo giuoco della barca, 1902-1906, litografia colorata, editore Eliseo Macchi, Milano (ICPI, Gabinetto delle stampe)

Un approfondimento a parte meriterebbe il lotto, nato come gioco clandestino nella Genova di fine Cinquecento e che ebbe presto una larga diffusione in tutti gli stati preunitari della penisola italiana, i quali lo resero legale spinti dall’enorme apporto economico dato dai suoi introiti. Presso il Gabinetto delle stampe, un botteghino per il lotto è ben rappresentato da un’acquaforte di Bartolomeo Pinelli del 1831. Interessante è infine una Lotteria dei fanciulli che risale agli anni Venti del Novecento. Espressamente rivolta ai ragazzi, è composta di 64 biglietti da ritagliare. La posta in gioco prevista consiste in soldatini, confetti o altri piccoli oggetti.

I giochi fin qui descritti sono accomunati dalla fortuna, favorevole o avversa, dall’estrazione di un numero e da una posta in gioco, spesso in denaro. Siamo in un campo del giocare nel quale si tratta di vincere non tanto su un avversario quanto sul destino; il giocatore partecipa con le proprie puntate al lotto, aspettando che la buona sorte si fermi sui propri numeri.

Nei giochi di fortuna, la destrezza o l’abilità strategica non sono doti richieste: le azioni del giocatore si concentrano sulla scelta iniziale e sulla disponibilità economica, per un risultato finale che dipende dalla sorte. Ne conseguono l’ebbrezza di puntare su un numero e il divertimento di sfidare la fortuna con gli altri partecipanti nelle giocate casalinghe, mentre nelle partite d’azzardo si mettono in gioco anche la posizione economica e il conseguente status e prestigio sociale. L’attualità dei giochi di sorte, discussa per i suoi rischi e le sue ricadute finanziarie, è indubbia. Cogliamone oggi il messaggio ludico positivo nonché il legame con la storia e la tradizione in essi presente.
Vi diamo appuntamento a giovedì prossimo per i giochi di strategia conservati presso le raccolte dell’Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale.

 

Bibliografia

Come giocavamo: giochi e giocattoli 1750-1960, catalago della mostra (Milano, Rotonda della Besana, primavera 1984), a cura di P. Bonato, P. Franzini e M. Tosa, Milano 1984

M. Ceresa alla voce De’ Rossi, Giovanni Giacomo, in Dizionario Biografico degli Italiani, Treccani, Roma 1991, vol. 39, pp. 218-220

Fabbrica d’immagini, gioco e litografia nei fogli della Raccolta Bertarelli, catalogo della mostra (Milano, Spazio Baj-Palazzo Dugnani, 13 maggio-13 luglio 1993), a cura di A. Milano, Milano 1993

Gioco voce in Dizionario di antropologia, a cura di U. Fabietti e F. Remotti , Zanichelli, Bologna, 2001
R. Callois, I giochi e gli uomini, Milano 2014

Lotterie, lotto, slot machines. L’azzardo del sorteggio: storia dei giochi di fortuna, n. 13, a cura di Gherardo Ortalli, Fondazione Benetton Studi Ricerche/Viella, Borgoriccio (Padova) 2019

 

Sitografia

http://graficheincomune.comune.milano.it/ 

 

Elaborato e video di Stefania Baldinotti, Cinzia Marchesini e Anna Sicurezza, con la preziosa collaborazione di Marco Marcotulli e Leandro Ventura.

 


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