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Visioni dai territori: l'Infiorata di Montefiore dell’Aso

Visioni dai territori: l'Infiorata di Montefiore dell’Aso

 

A cura di Paola Mazzieri, Area V Patrimonio demoetnoantropologico - SABAP Marche

L’Infiorata di Montefiore dell’Aso (Ascoli Piceno), che si tiene ogni anno in occasione della processione del Corpus Domini, trova la sua prima celebrazione in occasione dell’importante evento religioso "Congresso Eucaristico di Plaga" del 1939, la cui memoria è ancora vividamente perpetuata da alcuni anziani montefiorani. In quell’occasione, ad accompagnare e accogliere la processione vennero creati magnificenti addobbi floreali come archi, festoni e ghirlande disposti lungo le vie cittadine che conducevano al fulcro della manifestazione religiosa, la Collegiata di Santa Lucia.

Dal 1939 Infiorata e processione del Corpus Domini hanno avuto una costante evoluzione che ne ha determinato un continuo adattamento di tecniche, dettate soprattutto dalla lunghezza del percorso processionale e dalla densità di decorazione richiesta.

Inizialmente, il fiore fresco veniva raccolto da una squadra di donne due giorni prima della processione per essere poi disposto la mattina dell’Infiorata. Si trattava di una decorazione "continua" (una sorta di "greca" con sporadiche e semplici raffigurazioni, senza importanti rese estetiche). La densità di decorazione era molto limitata e non tutto il percorso della processione veniva addobbato. A partire dagli anni ’90 del secolo scorso, a fiori freschi e farine venne aggiunto il fiore secco. La preparazione del fiore secco iniziava mesi prima della processione, articolandosi in varie fasi: raccolta o reperimento da altre fonti, spelloccamento, essiccazione e infine macinazione. Da qui la decorazione divenne sempre più complessa arrivando a realizzare dei veri quadri e imponendo alla preparazione una progettazione maggiormente articolata.

Dal 2002 l’Infiorata venne ulteriormente arricchita e venne implementata la ricerca e la sperimentazione di nuovi materiali, idonei all’esecuzione di opere via via più grandi e complesse. Tramite l’utilizzo di tecniche di colorazione specifiche e di essiccamento dei fiori è stato possibile ottenere una maggiore varietà di materiale e colori, dotando così gli artisti di strumenti idonei alla realizzazione di opere raffinate. Il backstage diventa da qui in poi fondamentale e inizia mesi prima con la preparazione di ingenti quantitativi di materiale e la realizzazione di bozzetti a tema. A fronte della complessità e della quantità delle opere da realizzare, gli infioratori iniziano il lavoro la notte precedente la processione, notte in cui la partecipazione popolare è ampia e trepidante. Tutte le fasi di progettazione ed esecuzione coinvolgono un gran numero di cittadini montefiorani, compresi i ragazzi che dispongono di un’intera via da infiorare e che garantiscono così la trasmissione della tradizione.

Il momento più suggestivo della manifestazione è rappresentato dal passaggio della processione con l’ostensorio che inevitabilmente distrugge i quadri, ricordando così ai fedeli la caducità e la fragilità delle opere dell’uomo.

Quest’anno, data l’emergenza COVID 19, la celebrazione, prevista per il 13 e 14 giugno, non si svolgerà nella forma rituale, ma saranno realizzate alcune opere infiorate sul tema della “Misericordia in tempi di Corona virus” che verranno esposte all’interno della Collegiata di Santa Lucia e visibili sul canale youtube della Parrocchia a partire dal sabato sera precedente il Corpus Domini.

 

Video realizzato dall'Associazione Infiorata di Montefiore dell'Arso (Ascoli Piceno)

Si ringrazia il Comune di Montefiore dell'Arso

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