Logo
Stampa questa pagina
Luglio

Luglio

  • I Santi:

    26 luglio Sant’Anna e San Gioacchino
    La storia di Anna e Gioacchino, genitori della Vergine Maria, è narrata nei vangeli apocrifi ed è stata ripresa poi nella “Legenda aurea” di Jacopo da Varazze. I due personaggi sono tradizionalmente rappresentati come anziani poiché divennero genitori in età avanzata. Per lungo tempo infatti non erano riusciti ad avere figli e un giorno Gioacchino si vide rifiutate le offerte che aveva portato al Tempio poiché queste erano vietate dalla legge ebraica alle persone ritenute sterili, e quindi non benedette da Dio. Gioacchino allora fuggì tra le montagne che circondano Gerusalemme, dove rimase digiuno per 40 giorni e 40 notti pregando e cercando l’aiuto del Signore. Anche Anna, rimasta sola, pregava il Signore perché le desse un figlio finché un giorno le apparve un angelo: il Signore aveva ascoltato le sue preghiere, e nello stesso tempo un altro angelo apparve a Gioacchino, rassicurandolo che sarebbe divenuto padre. Maria dunque venne concepita per intervento divino e ciò diede origine al culto dell’Immacolata Concezione.
    Nella tradizione figurativa, Anna e Gioacchino sono spesso rappresentati davanti alla Porta Aurea di Gerusalemme, dove si rincontrarono dopo la lunga separazione. Il loro culto si è diffuso dapprima in Oriente e poi in Occidente: in particolare nella tradizione popolare sant’Anna, patrona delle partorienti e delle madri, è invocata nei parti difficili e contro la sterilità.

  • Accadde:

    Il 2 Luglio 1897
    a Londra viene riconosciuto a Guglielmo Marconi il brevetto "Perfezionamenti nella trasmissione degli impulsi e dei segnali elettrici e negli apparecchi relativi". Il giovane Guglielmo Marconi inizia i primi esperimenti sulle onde elettromagnetiche nella villa paterna di Pontecchio ispirato agli studi del fisico Hertz. Il traguardo successivo al brevetto è la prima comunicazione transoceanica. Con un collegamento dalla Cornovaglia all'isola canadese di Terranova, dall'altra parte dell'Atlantico, dimostra che la curvatura terrestre non rappresenta un ostacolo alle trasmissioni radio.

  • Feste e sagre:

    Le traglie di Jelsi
    Una delle caratteristiche della festa di Sant'Anna a Jelsi è l'uso di particolari mezzi di trasporto, delle slitte dette traglie (dal latino trahere).
    La traglia (treggia) è un arcaico carro senza ruote che scivola su due pattini di legno, chiamati soglie, sui quali poggia un piano di carico. In occasione della festa, le slitte sono decorate con spighe di grano, gran parte delle quali sono state ripulite e tenute a lungo in acqua per essere rese morbide e manipolabili. Le spighe vengono intrecciate artisticamente in modo da ottenere prestabilite figurazioni. Le figure più in uso sono:
    1. il pallone, una figura sferica ricoperta di grano e infilata in cima ad un bastone. Il pallone è solitamente decorato con nastri colorati;
    2. la nicchia, formata da arbusti modellati e retti da fili di ferro. La struttura è coperta e al suo interno trova posto una bambola: simbolo delle fecondità femminile;
    3. la conocchia, con grano e fiocchi, ha la forma dell'omonimo oggetto un tempo usato per filare. È il simbolo del lavoro domestico.
    4. la pelomme, una sorta d'edicola votiva con l'immagine di Sant'Anna insieme alla figlia Maria; oppure contiene una bambola.
    Anche le vie e le piazze, nei giorni della festa, sono addobbate con grano intrecciato. La sfilata delle traglie è aperta da Sant'Anna, la cui statua è posta su un carro di grosse dimensioni. Oltre alle traglie, infatti, percorrono le vie del paese anche carri agricoli a trazione meccanica. Completano il corteo animali da soma che sulla groppa trasportano un carico cerealicolo e donne in costume che portano covoni di grano. Si nota anche la presenza di carri 'in miniatura', vale a dire quelli dei bimbi che li fanno trainare da pecore, capre o cani.
    La tradizione orale jelsese sostiene che la festa di Sant'Anna sia nata il giorno del sisma del 26 luglio 1805 quando gli abitanti di Jelsi "fecero voto di solennizzare" la Madre della Vergine Maria affinché li proteggesse da calamità future.
    Vai alla scheda della festa

  • La ricetta:

    Ciambotto pugliese (verdure)
    L’estate è il mese con maggior scelta di verdure che caratterizzano molte ricette diffuse in tutta Italia. Tra queste il Ciambotto di cui proponiamo la versione pugliese.
    Ingredienti: 2 grosse patate a pasta semidura,  due melanzane, due peperoni, quattro pomodori, una cipolla, peperoncino a piacere, olio extravergine di oliva.
    Preparazione: Tagliate le verdure. In una casseruola riscaldate la cipolla nell’olio, aggiungete i pomodori e lasciate insaporire pochi minuti. Aggiungete tutte le verdure. Coprite la casseruola per dieci minuti, quindi a pentola scoperta lasciate stufare le verdure nell’olio, aggiungendo poca acqua solo se occorre e scuotendo la pentola di tanto in tanto, evitando se possibile di rimestare le verdure  con il cucchiaio. A fine cottura le verdure devono rimanere intere, tenere, bene amalgamate.

  • Il proverbio:

    Se piove tra luglio e agosto, piove miele, olio e mosto

© 2014-2018 Istituto Centrale per la Demoetnoantropologia
Piazza Guglielmo Marconi 10 - 00144 Roma - ITALY
Tel: (39) 06 5926148 - Fax: (39) 06 5911848
Mail: ic-d@beniculturali.it - PEC: mbac-ic-d@mailcert.beniculturali.it