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Settembre

Settembre

  • I Santi:

    30 settembre san Girolamo, Dottore della Chiesa 347–420 d.C.
    Nato in Dalmazia da una ricca famiglia, Girolamo fu uno straordinario letterato, importante scrittore e traduttore, uomo di grande erudizione e sacerdote: fu autore di testi storici, dottrinali, educativi e di numerose e celebri lettere (circa 150). Studiò a Roma e viaggiò molto tra l'Europa e l'Oriente. A Roma papa Damaso I lo incaricò di rivedere il testo in latino della più diffusa versione della Bibbia, detta "Itala", che a sua volta si basava sulla versione greca detta "dei Settanta". Riprendendo in mano i testi originali in greco e in ebraico e confrontandoli con le altre versioni, Girolamo realizzò la più importante traduzione della Sacra Scrittura, la cosiddetta "Vulgata", adottata come testo ufficiale della Chiesa (e riconosciuta come tale anche dal Concilio di Trento) che, dopo una recente revisione, rimane ancor oggi la versione ufficiale della Chiesa latina. Girolamo è generalmente rappresentato in uno studiolo o più in generale mentre scrive proprio a sottolineare quest'aspetto della sua attività di scrittore e traduttore; spesso lo affianca un leone in virtù di un leggendario episodio narrato nella "Legenda aurea" di Jacopo da Varazze che vede Girolamo togliere una spina dalla sua zampa e guarire l'animale ferito.

  • Accadde:

    20 settembre 1519 – Ferdinando Magellano inizia il suo viaggio attorno al mondo
    Il 20 settembre 1519 la "Flotta delle Malucas" salpò dal porto di Siviglia sotto il comando di Ferdinando Magellano, esploratore e navigatore portoghese, per cercare un passaggio verso Oriente attraverso l'America: iniziò così il primo lungo viaggio di circumnavigazione della Terra. A bordo anche un giovane vicentino, Antonio Pigafetta, autore di un resoconto della spedizione, partita dalla Spagna con 5 navi e un equipaggio di oltre 200 uomini, e rientrata dopo 3 anni con una nave e 18 uomini. Dopo aver raggiunto il Brasile ed esplorato meticolosamente il Rio de la Plata, la spedizione proseguì verso sud e nel novembre 1520 entrò in uno stretto che Magellano battezzò "Stretto di tutti i Santi", e che poi prenderà il nome di "Stretto di Magellano". Cinque settimane dopo, tre delle cinque navi partite raggiunsero un nuovo oceano dalle acque calme, che Magellano chiamò Pacifico. Nel marzo del 1521 la spedizione raggiunse le Isole Marianne e le Filippine, dove Magellano morì per mano degli indigeni. La flotta continuò e concluse il suo storico viaggio sotto il comando dello spagnolo Sebastián Elcano.

  • Feste e sagre:

    Palio di Mortara
    Il palio di Mortara è una competizione tra le sette contrade della città di Mortara (PV), basato sulla disputa di un Gioco dell'oca vivente, i cui punteggi sono assegnati per mezzo del tiro con l'arco. Il tabellone è formato da caselle in legno da circa 1m x 1m montate al centro della piazza dove si svolge la competizione. Le pedine sono umane e ogni contrada dispone di un arciere, che determina l'avanzamento della pedina al proprio turno di tiro. Il palio si svolge annualmente, l'ultima domenica di settembre, nell'ambito della sagra del Salame d'oca. Come nella maggior parte dei Palii, il premio assegnato ai vincitori è un drappo raffigurante un soggetto riguardante la città, il Patrono san Lorenzo o il gioco stesso. Il Palio nacque come contorno della già esistente Sagra del Salame d'oca di Mortara: come scenario storico si immaginò che i giochi rievocati avessero luogo a Mortara, feudo personale del duca di Milano Ludovico il Moro alla fine del XV secolo, per intrattenere la moglie, Beatrice d'Este durante le sue battute di caccia nei territori della Lomellina. I giochi furono rievocati nel palio attuale, la cui prima edizione si svolse nel 1970. Le contrade sono sette e ciascuna di essere rappresenta una delle corporazioni delle arti e dei mestieri antichi tipici del territorio (orafi, cacciatori, vasai, panettieri, mugnai, vignaioli e speziali) e corrisponde ad uno dei quartieri cittadini.

  • La ricetta:

    Pan del buttero
    Pan del Buttero è una tipica ricetta della Maremma toscana. Un dolce fatto di zucchero, uova, farina e frutta secca, nato per sfamare butteri e carbonai.
    Ingredienti: 700 gr di farina 00, 350 gr di lievito madre, 400 gr di acqua, 100 gr di zucchero, 35 gr di burro, 150 gr di uvetta sultanina, 200 gr di fichi secchi, 1 cucchiaino di sale
    Preparazione
    Mettete l' uvetta sultanina a bagno in acqua tiepida. In una ciotola abbastanza capiente versate la farina, fate una cavità al centro e unitevi l'acqua, il lievito, il sale, lo zucchero, l'olio, l'uvetta e i fichi che avrete precedentemente fatto a pezzetti. Mescolate bene il tutto e continuate la lavorazione a mano su un piano di legno leggermente infarinato, fino ad ottenere un composto liscio, soffice ed elastico. Ponete la pasta in una teglia foderata con carta da forno e lasciate lievitare per circa 1 ora e 30 minuti coperta da un canovaccio in luogo tiepido al riparo dalle correnti. Spennellate quindi la superficie con olio extravergine di oliva ed un poco di acqua tiepida, che avrete messo in un bicchiere e cospargete infine con zucchero semolato. Mettete in forno a 200°C e fate cuocere per un'ora.

  • Il proverbio:

    Di settembre l'uva rende e il fico pende

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