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Settembre

Settembre

  • I Santi:
    19 settembre San Gennaro
    Eletto patrono di Napoli dopo averla salvata da pestilenze ed eruzioni del Vesuvio, San Gennaro (nato nel 272 e morto martire a Pozzuoli il 19 settembre 305) è certamente uno dei santi più amati dalla popolazione del capoluogo partenopeo, e la sua venerazione è amplificata dal periodico prodigio della liquefazione del suo sangue. Fu vescovo di Benevento dove svolse il suo apostolato, e il suo martirio si colloca all'interno delle persecuzioni di Diocleziano: destinato ad essere sbranato dagli orsi nell'anfiteatro di Pozzuoli durante dei giochi, venne invece decapitato per evitare che la popolazione accorresse in sua difesa. Nel 431 le reliquie vennero trasportate nelle catacombe di Napoli (da allora dette "Catacombe di San Gennaro") per volontà del vescovo di Napoli. Durante il trasporto - alla cui memoria vennero costruite le due cappelle di S. Gennariello al Vomero e di San Gennaro ad Antignano - una donna, forse una certa Eusebia consegnò al vescovo due ampolline contenenti il sangue del santo, particolarmente venerato dai fedeli per il miracolo della sua liquefazione documentato la prima volta il 17 agosto 1389. Il rituale del sangue di San Gennaro si ripete tre volte l'anno: il primo sabato di maggio, quando il busto ornato di preziosissimi paramenti e le ampolle vengono portati in processione dal Duomo alla Basilica di S. Chiara, in ricordo della prima traslazione da Pozzuoli a Napoli; una seconda volta il 19 settembre, ricorrenza della decapitazione, sull'altare maggiore del Duomo; e una terza liquefazione avviene il 16 dicembre in memoria dell'eruzione del Vesuvio del 1631, bloccata per intercessione di san Gennaro dopo le invocazioni dei fedeli.
  • Accadde:
    20 settembre 1870 Breccia di Porta Pia
    Come ricorda la prima pagina del quotidiano Paese sera, il 12° e il 41° reggimento dei bersaglieri entrarono a Roma in piena notte il 20 settembre 1870 attraverso un "buco" nelle mura di Roma a poche decine di metri da Porta Pia. Le truppe italiane erano penetrate sia da Nord che da Sud nello Stato Pontificio già dieci giorni prima, fino ad appostarsi attorno alle mura della città. L'attacco infatti fu portato avanti su diversi fronti: alle 5 di mattina del 20 settembre iniziò il cannoneggiamento delle mura che andò avanti per diverse ore, inizialmente nell'area tra Porta San Giovanni a Porta Maggiore e subito dopo anche sul fronte tra Porta Salaria e Porta Pia; alle 9 iniziò ad aprirsi la vasta breccia a una cinquantina di metri alla sinistra di Porta Pia che permise ai bersaglieri di entrare in città. La resa di papa Pio IX arrivò dopo diverse ore di cannonate, quando venne sollevata bandiera bianca sopra San Pietro: la popolazione esultò per le strade e pochi mesi dopo, con l'aprirsi del 1871, Roma divenne capitale d'Italia.
  • Feste e sagre:
    Prima domenica di settembre: Corsa degli scalzi a Cabras (Oristano)
    Ogni anno nella prima domenica di settembre ricorre la festa di San Salvatore. Centinaia di fedeli di Cabras, accorrono per portare il simulacro di San Salvatore in processione di corsa. Il sabato mattina, all'alba, il simulacro ligneo di San Salvatore viene trasportato dalla parrocchia di Santa Maria Assunta, nel centro abitato di Cabras, fino alla chiesetta di San Giovanni di Sinis, nella penisola omonima. La statua del Santo, poggiata su una portantina, viene trasportata a spalla da centinaia di corridori scalzi, vestiti con il tradizionale saio bianco. Il percorso è lungo circa sette chilometri. La domenica, giorno della festa solenne, la corsa viene replicata per riportare il simulacro a Cabras nella chiesa di Santa Maria. A conclusione della giornata, i partecipanti alla corsa, i fedeli ed i turisti, festeggiano tutti insieme assistendo a spettacoli pirotecnici e musicali e partecipando alla degustazione di prodotti tipici. Si ritiene che la corsa risalga al 1619 e che sia legata ad una delle numerose incursioni che atterrivano le popolazioni locali. Proprio durante uno di questi assalti gli abitanti del luogo avrebbero messo in salvo la statua di San Salvatore correndo scalzi attraverso la campagna. La leggenda vuole che il polverone sollevato dalla corsa facesse credere ai saraceni di trovarsi di fronte ad un potente esercito, così da indurli alla fuga. Da allora la corsa viene ripetuta ogni anno, in segno di devozione al Santo ed in ricordo dell'evento miracoloso.
  • La ricetta:
    Funghi al funghetto (Liguria)
    Ingredienti: 600g di Funghi porcini, un pizzico di Origano, due spicchi d'aglio, 2 cucchiai di Concentrato di pomodoro, 4 cucchiai d'Olio extravergine d'oliva, sale quanto basta.
    Preparazione: Spazzolate i funghi; lavateli rapidamente sotto acqua corrente, metteteli a sgocciolare in uno scolapasta e poi asciugateli. Sbucciate gli spicchi d'aglio e tritatene uno. Affettate i funghi. Mettete in una casseruola l'olio con lo spicchio d'aglio intero, leggermente schiacciato, quello tritato e un pizzico di origano; fate appassire a fuoco medio per 5 minuti. Unite il concentrato di pomodoro sciolto in un mestolo di acqua calda e lasciate insaporire per circa 10 minuti. Aggiungete i porcini, regolate di sale e lasciate cuocere per circa 10 minuti a fuoco medio, mescolando di tanto in tanto. Trasferite i funghi su un piatto da portata e serviteli ben caldi.
  • Il proverbio:
    A settembre pioggia e luna, è dei funghi la fortuna
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