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Stampo di legno per burro, inizi XX Stampo di legno per burro, inizi XX

Legni

Nelle zone montane o collinari, ma anche nelle aree di pianura, è particolarmente usato il legno, secondo varie specializzazioni artigiane: falegnami, carradori, produttori non professionali di strumenti per l'agricoltura, l'allevamento, la pesca, la preparazione ed il consumo del cibo. La lavorazione del legno può avvenire attraverso una forte specializzazione professionale, come nel caso del bottaio, che lavora la materia a doghe, con strumenti specializzati, o del tornitore, che lavora il legno con il tornio.

I documenti di cultura materiale costituiti anche parzialmente di materia lignea hanno nell'area italiana una vastissima gamma di impieghi. Le collezioni del Museo rispecchiano questa varietà di usi e di provenienze geografiche. Negli strumenti della produzione agricola, sono in legno i manici e in genere le parti non agenti; invece le parti agenti sono preferibilmente in materiali metallici, almeno per quegli attrezzi che richiedono una particolare incisività del lavoro sul terreno (vanghe, zappe, bidenti, eccetera).

Nell'ambito delle attività di allevamento e di produzione casearia, il legno rappresenta il materiale primario e costitutivo di molti attrezzi e strumenti, come i cappi per agganciare le pecore, i bastoni, e tutte le serie di mestoli, frangicagliata, spatole, cucchiai per scrematura usati nelle diverse fasi della lavorazione del latte. In molti casi, gli stessi contadini e pastori costruivano le parti in legno degli strumenti, e utilizzavano l'esperienza acquisita anche per produrre oggetti con prevalenti finalità estetiche (stecche da busto, rocche per filatura, spole, archi da culla, cavicchi da orto, tutti decorati con incisioni di carattere simbolico).

Alcune lavorazioni di artigianato altamente specializzato, come quelle dei falegnami, dei carradori, dei bottai, erano diffuse in tutta l'area italiana, perché fornivano, come si è detto, oggetti e strumenti per le attività produttive. Altre lavorazioni rappresentavano un artigianato specifico di un'area, come quello limitato all'area valdostana, relativo alla produzione delle grolle, coppe usate per consumare il vino comunitariamente, in particolari occasioni cerimoniali.

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