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Trasporto con animali da soma

Trasporto con animali da soma

Il trasporto mediante animale da soma, sistema più frequentemente adottato nell'Italia centro-meridionale, è documentato da basti e da attrezzi da fissare al basto stesso. Sono esposti uncini o telai di legno, sacchi, ceste, mastelli con fondo ribaltabile per la fuoriuscita del materiale trasportato come pietre derivate dal dissodamento del terreno, letame per la concimazione dei campi.

La presenza degli animali come bestie da soma, prima ancora che da traino, è attestata in Asia occidentale nel IV millennio a.C., epoca in cui comincia ad apparire anche il cavallo domestico. Il trasporto effettuato con questi animali fu notevolmente migliorato dalla introduzione delle selle e dei basti che, documentati anch'essi per la prima volta in Asia, si diffondono poi in Europa, in modo particolare nelle regioni mediterranee.

L'uso del basto per someggiare, ovvero trasportare carichi su bestie da soma, si è conservato, in area italiana, fino a quando questi animali sono stati il mezzo di trasporto più rapido ed economico. Con il miglioramento della rete stradale e lo sviluppo e la diffusione dei mezzi motorizzati, questo sistema è andato lentamente scomparendo, anche se tuttora permane sporadicamente soprattutto nelle zone della montagna attraversate solo da mulattiere e in alcune aree interne del meridione. Il mulo, per la sua forza, resistenza, andatura, e in particolare per la sicurezza dei suoi piedi in montagna, risulta essere l'animale più adatto alla soma.

Il basto è una specie di sella che viene appoggiata sul dorso del mulo o dell'asino e fissata a questi per mezzo di corregge: poteva essere composto da una semplice bardella, un cuscino imbottito con o senza intelaiatura di legno all'interno o posto sopra due arcioni di legno: e infine da telaio di legno fisso con due arcioni collegati tra loro, talora da una parete di legno a volta. Il basto era costruito, in tutte le sue parti, dal bastaio, questi lo eseguiva spesso su ordinazione, riuscendo ad adattarlo meglio alla groppa dell'animale cui era destinato.

Complementari al basto e solidamente ancorati ai lati dello stesso, vi erano vari attrezzi, a coppia, diversificati per grandezza e per caratteristiche a seconda del carico: bisacce in tela, con telaio di legno, per portare i viveri in montagna e i latticini a valle oppure per il trasporto del letame, uncini per legna e covoni; intelaiature di legno per erba, bigonce per l'uva ed il vino, ceste per prodotti agricoli o letame, orci in cuoio per materiali liquidi, mastelli dal fondo rientrabile per il carico e lo scarico di pietre, letame, sabbia.

Particolare la struttura dei due mastelli di forma cilindrica, il cui fondo ribaltabile consentiva successivamente di scaricare senza fatica il materiale trasportato, come pietre derivate dal dissodamento del terreno, letame per la concimazione dei campi, sabbia e materiali da costruzione.

 

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