Feste dei fiori
Fin dall'antichità le feste del risveglio della natura, le feste della primavera, sono state oggetto di appositi riti. La tradizione delle feste del maggio Calendimaggio, vive per tutto il Medioevo e Rinascimento, fino ai nostri giorni. Fino agli inizi di questo secolo, nella notte delle calende di maggio i giovani piantavano vere selve di alberi fioriti davanti alla casa delle ragazze in età da marito, intendendo così dichiararsi pubblicamente.
In queste particolari feste della primavera spesso erano portati bastoni fioriti in processione, come si riscontra ancora ad Agosta (Roma). Tali bastoni, modificati nel tempo, hanno dato origine, secondo alcuni studiosi, ai gigli di Nola, macchine processionali realizzate per la festa di S. Paolino a Nola (Campania), e di cui si conservano nel Museo diversi esemplari; o anche ai pugnaloni di Acquapendente, arazzi floreali composti su tavole di legno per la festa di mezzo maggio, derivanti dai pungoli ornati di fiori.
Le infiorate sono artistici tappeti di fiori e foglie realizzati ad ornamento di vie di paesi del mondo cattolico, in occasione di varie feste religiose, prima fra tutte quella del Corpus Domini istituita da Urbano IV nel 1264 per commemorare il miracolo del Corporale di Bolsena. Tali opere, realizzate per devozione come tappeto-guida per il passaggio di una processione religiosa con il SS. Sacramento, si richiamano all'ingresso di Gesù a Gerusalemme, al passaggio del quale il popolo in festa stese a terra fronde e mantelli.
Sembra che le prime Infiorate artistiche siano state allestite in Vaticano nel secolo XVII, mentre la famosa tradizione dell'Infiorata di Genzano (Roma) risale alla fine del 1700, all'incirca contemporanea di quella di un altro paese della stessa provincia, Gerano. Tuttora, nella festività nominata, nastri floreali (lunghi fino a 2 km) sono allestiti con erbe e fiori a Spello (Umbria), a Bolsena (Lazio) e in molti piccoli e grandi paesi.