Ex voto
Legata al luogo di culto è la produzione di ex voto dipinti: una pratica religiosa, quella di offrire quadri votivi, oggetti d'argento o di cera (mani, gambe, braccia, organi interni, occhi), che si afferma a partire dalla meta del XV secolo e vede la massima diffusione nell'Ottocento, ma che risale ad una tradizione millenaria: dall'Oriente antico, alla Grecia, all'antica Roma e tuttora in uso. Il Museo possiede un centinaio circa di ex-voto pittorici Provengono da varie località italiana e abbracciano un arco di tempo che va dalla seconda metà del XVIII secolo ai nostri giorni.
L'ex-voto è il pegno dell'alleanza con Dio. I suoi contenuti riguardano soprattutto il superamento delle malattie e visualizzano quelle che nella comunità ricorrevano più spesso, sia per gli uomini sia per gli animali, a testimonianza dell'efficacia della entità alla quale era rivolta la richiesta.
Gli schemi iconografici degli ex-voto pittorici sono generalmente ripetitivi ed il loro realismo rappresentativo permette una immediata leggibilità e comprensione. Le scene sono quelle di malattie e di altri incidenti (cadute di vario genere, infortuni sul lavoro, risse, naufragi, incendi, operazioni chirurgiche, malattie, ecc.), inquadrate in ambienti rarefatti ed essenziali, talvolta arricchite da elementi e personaggi di contorno che gravitano sulla figura del graziato e sull'immagine della divinità. Grande rilevanza ha l'organizzazione dello spazio all'interno del quadro, con lo spazio divino sempre separato da quello umano e posto nella zona superiore del dipinto. A volte in esso sono presenti iscrizioni relative all'episodio descritto, come la data e il nome del miracolato, e anche: P.G.R. (per grazia ricevuta), V.F.G.A. (votum feci gratiam accepi).
L'esecuzione di questi dipinti veniva spesso affidata ad artisti specializzati in questo genere pittorico, che lavoravano in botteghe artigiane vicine ai luoghi di culto. Gli ex voto dipinti, che sono in genere di piccolo formato, sono realizzati su supporti di vario tipo, come legno, tela, carta, ceramica, vetro, lamiera. Varie sono le tecniche impiegate (olio, tempera, acquerello, collage).
Gli ex voto anatomici su lamina d'argento rappresentano una parte consistente dell'oreficeria popolare con finalità religioso-votiva: figure umane oranti, neonati in fasce, organi, arti o sezioni anatomiche, in sottile lamina d'argento o in metallo, povere offerte date in cambio di un intervento miracoloso che tuteli il bene più prezioso, la vita, oppure restituisca l'uso di organi come la vista, l'udito o di arti come le gambe, le mani e così via.
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