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Articoli filtrati per data: Dicembre 2013

L'Archivio Fotografico Demoetnoantropologico. Categorie iconografiche

 

con Massimo Cutrupi

29 marzo 2019 - ore 16:30

Un incontro promosso dall'Istituto Centrale per la Demoetnoantropologia
Co-organizzazione: Mese della Fotografia e Laboratorio Fotografico Corsetti

Sala conferenze "Diego Carpitella"
presso Istituto Centrale per la Demoetnoantropologia, Piazza Guglielmo Marconi, 10 - Roma
(ingresso consentito anche dal Museo delle Civiltà - Museo delle arti e tradizioni popolari "Lamberto Loria", Piazza Guglielmo Marconi, 8)

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L'Archivio fotografico dell'Istituto Centrale per la Demoetnoantropologia ha i suoi nuclei principali nelle raccolte del Museo di Etnografia Italiana e nelle immagini realizzate in occasione della Mostra di Etnografia Italiana del 1911.

Negli ultimi anni l'Archivio si è impreziosito di ulteriori acquisizioni diventando, in termini quantitativi e qualitativi, giacimento e fonte di primaria importanza per lo studio dell'uomo dal punto di vista sociale e culturale.

La fotografia, com'è noto, fin dalla sua nascita si è affiancata a molte discipline scientifiche, per farsi ben presto anche strumento di verifica diretta e concreta in ambito demoetnoantropologico.

Nel corso dell'incontro saranno illustrati i nuclei principali dell'Archivio, le metodologie adottate per una prima archiviazione e le categorie iconografiche emergenti, attraverso l'analisi degli elementi figurativi che compongono le singole l'immagine.

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Settimana dell’amministrazione aperta – #SAA2019

Il patrimonio culturale Demoetnoantropologico e immateriale.

Conoscenza, salvaguardia, partecipazione civile.

Presentazione a cura del Servizio VI DG ABAP e dell’ Istituto Centrale per la Demoetnoantropologia.

 

MiBAC - Complesso di San Michele – Cortile degli Aranci – Sala Biblioteca

Via di San Michele 22 - Roma

12 marzo 2019, ore 10-13

 

La Settimana dell’Amministrazione Aperta è una iniziativa collettiva, promossa e coordinata dal Dipartimento Funzione Pubblica nell’ambito della partecipazione italiana a Open Government Partnership, che si articola in sette giorni dedicati a sviluppare la cultura e la pratica della trasparenza, della partecipazione e dell’accountability sia nelle amministrazioni pubbliche che nella società.

Come già avvenuto nelle precedenti edizioni, anche quest’anno la Settimana dell’Amministrazione Aperta, che si terrà da lunedì 11 a domenica 17 marzo in tutta Italia, si pone l’obiettivo di chiamare a raccolta tutte le persone che a vario titolo e nelle modalità più diverse si impegnano a rendere la pubblica amministrazione italiana un luogo più accessibile ai cittadini e più aperto al confronto e all’innovazione.

A questo articolato programma partecipano anche la Direzione Generale ABAP, Servizio VI, e l’Istituto Centrale per la Demoetnoantropologia con un incontro aperto al pubblico in cui verranno illustrati quattro progetti incentrati sulla tutela e valorizzazione del patrimonio demoetnoantropologico e immateriale, tuttora in corso.

Per quanto riguarda il Servizio VI della DG ABAP, si parlerà dei progetti “Linee guida” e “Rievocazioni storiche”.

“Linee guida” ha come obiettivo la definizione di un’omogenea prassi amministrativa di tutela utile ai funzionari delle Soprintendenze territoriali, impegnati nella tutela dei beni etnoantropologici e immateriali. A tal fine, il Servizio VI ha strutturato un metodo di lavoro “partecipato” volto a mettere a sistema le diverse competenze ed esperienze presenti in questo ambito: funzionari, giuristi, esperti di beni culturali e antropologi culturali saranno coinvolti nello studio nel confronto interdisciplinare e nella sperimentazione sul campo al fine di produrre linee guida per la tutela dei beni EA e immateriali

“Rievocazioni storiche” è volto alla promozione di azioni di salvaguardia delle rievocazioni e ricostruzioni storiche quali espressioni culturali delle comunità, attraverso l’attivazione di alcuni procedimenti sperimentali di tutela e l’avvio della mappatura delle rievocazioni/ricostruzioni storiche esistenti. Ad introduzione del progetto, un convegno con la partecipazione di membri delle comunità e di studiosi ed esperti del settore (antropologi, storici, storici dell’arte, archeologi) permetterà di dare vita ad un percorso di collaborazione di lunga durata tra la varie figure interessate.

I funzionari dell’Istituto Centrale per la Demoetnoantropologia interverranno a proposito dei progetti “Geoportale della Cultura Alimentare” e “Italia dalle molte culture”.

Il Geoportale della Cultura Alimentare è un progetto di raccolta, produzione e divulgazione di materiali audiovisivi e catalografici sull’alimentazione, provenienti da archivi digitali finora mai connessi tra loro. Non un sito, non una banca dati, ma una via di accesso a informazioni messe a sistema secondo una nuova logica, più divulgativa ma scientificamente garantita, di “restituzione” al cittadino, al turista, all’operatore economico, con lo scopo di condividere e promuovere competenze, conoscenze, rituali, simboli e tradizioni concernenti la nostra cultura alimentare.

Con il progetto “Italia dalle Molte Culture”, l’ICDe intende contribuire alla migliore comprensione culturale di questo rilevante aspetto della società italiana attuale e alla sua valorizzazione come patrimonio comune. Il progetto è connotato da una forte impronta di ricerca ed è finalizzato alla realizzazione di uno spazio-laboratorio, che abbia come focus specifico il tema delle migrazioni e come pratica di azione la collaborazione con migranti. Questa scelta si muove nella direzione di sviluppare pratiche di rappresentazione culturale e valorizzazione dei patrimoni in un’ottica pluralista che favorisca l’inclusione culturale nel nome di una nuova cittadinanza attraverso un percorso che superi la dicotomia tra “vecchi” e “nuovi” cittadini.

L’incontro è aperto al pubblico fino ad esaurimento dei posti disponibili.

 

Per maggiori informazioni su tutte le altre iniziative organizzate all'interno della Settimana dell'Amministrazione Aperta:

http://open.gov.it/saa/

http://www.dgabap.beniculturali.it/2019/02/settimana-dellamministrazione-aperta-iii-edizione-11-17-marzo-2019/

#SAA2019 #OpenGov #OpenGovWeek #OpenGovItaly

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Prodigio in slow motion. Proiezione a Gubbio

Mercoledì 6 febbraio - ore 20,30 - 21,15 - 22,00

GUBBIO - Cinema Astra

Il Comune di Gubbio
e
L'Istituto centrale per la Demoetnoantropologia

in collaborazione con

Rete delle Grandi Macchine a Spalla Italiane
UNESCO - Intangible Cultural Heritage of Humanity

presentano

PRODIGIO IN SLOW MOTION
Regia di Francesco Melis

Dopo l'anteprima di alcune sequenze del video "PRODIGIO IN SLOW MOTION - Visibile e invisibile della Corsa dei Ceri a Gubbio", proiettate con grande partecipazione il 13 gennaio alla Galleria Nazionale di Arte Moderna e Contemporanea di Roma, il Comune di Gubbio, insieme ad altri enti pubblici e soggetti privati, organizza per mercoledì 6 febbraio al Cinema Astra una proiezione speciale, rivolta alla cittadinanza, dell'intero filmato alle ore 20,30, 21,15 e 22.
L'ingresso è gratuito, previo ritiro dello speciale coupon presso l'Ufficio IAT in via della Repubblica, per consentire di regolamentare gli accessi ai 180 posti della sala.
Molta è l'attesa per la visione di quest'opera "sperimentale", girata dal regista Francesco De Melis, che spiega: «A differenza della fulminea velocità che contraddistingue il 15 maggio, il filmato, girato lo scorso anno sotto una pioggia battente con tecniche e strumenti innovativi, privilegia la lentezza per "vedere" a fondo nel convulso e imponente movimento di popolo, e il ralenti per penetrare i meccanismi dell'azione, fino a svelare la primaria tessitura antropologica. Lo sforzo sovraumano, i gesti collettivi, la micro-mimica individuale, messi in evidenza da una camera RED in grado di filmare piani sequenza a 180 fotogrammi al secondo, conducono dentro un mondo parallelo a quello dell'azione in tempo reale, un mondo sospeso e ieratico, invisibile a occhio nudo, che ci rivela l'altra dimensione di questo complesso rito collettivo. Il flusso delle immagini, ad altissima risoluzione, "danza" sul contrappunto di elementi sonori della festa: una musica che deriva dal missaggio dell'ampio ventaglio timbrico dei suoni rituali».
Il film rientra nel piano di valorizzazione nazionale e internazionale che la comunità eugubina mette in atto come azione collaterale al progetto di estensione di candidatura della Rete delle Macchine ai Ceri di Gubbio,

Per ritirare i coupon per l'ingresso gratuito rivolgersi a:
A PARTIRE DAL 1 FEBBRAIO
Servizio Turistico Associato | I. A. T.
Informazioni e Accoglienza Turistica, Via Repubblica, 15
Tel. 075 922 0693, Email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. .

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Un patrimonio sulle spalle - Prodigio in slow motion

Domenica 13 gennaio - ore 17 - Via Gramsci 73 Roma 
Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea 
nell'ambito della mostra ILMONDOINFINE 

l'Istituto Centrale per la Demoetnoantropologia 
in collaborazione con 
la Rete delle Grandi Macchine a Spalla Italiane 

presenta 

UN PATRIMONIO SULLE SPALLE 
e
PRODIGIO IN SLOW MOTION 
Metafora della fine e del nuovo inizio nella tradizione del trasporto rituale 

Due esperimenti cinematografici sul peso del mondo incentrati sulla Rete delle Grandi Macchine a Spalla Italiane, dichiarata dall'UNESCO Patrimonio dell'Umanità e sulla Corsa dei Ceri a Gubbio.
INGRESSO LIBERO.

http://lagallerianazionale.com/en/mostra/ilmondoinfine-vivere-le-rovine/
http://lagallerianazionale.com/evento/ilmondoinfine-programma-gennaio/

"Poche decine di minuti di una tensione crescente, che marcia nel ritmo verso il parossismo, eppure esprime una forza positiva e perfino «creatrice». Questo è il miracolo di «commozione» che riescono a cogliere e porgere i film di Francesco De Melis..." Gianfranco Capitta

Intervengono:

Leandro Ventura
Direttore dell'Istituto Centrale per la Demoetnoantropologia

Fabio De Chirico
Referente per il Piano per l'Arte Contemporanea del MIBAC

Stefania Baldinotti
Funzionario antropologo del MIBAC

Maria Fratelli
Dirigente Unità Case Museo e Progetti Speciali del Comune di Milano

Patrizia Nardi
Responsabile tecnico scientifico progetto UNESCO per la Rete delle Grandi Macchine a Spalla Italiane

Francesco De Melis
Regista e compositore

Patrizia Giancotti
Antropologa

UN PATRIMONIO SULLE SPALLE
Un film sulla Rete delle Grandi Macchine a Spalla Italiane decretata dall'UNESCO Patrimonio dell'Umanità

Una bambina svettante nel cielo di Palmi, una macchina lucente come il cuore di Santa Rosa a Viterbo, otto torri danzanti che penetrano il cielo a Nola, undici candelieri che piroettano legando a sé tutta la popolazione con nastri colorati a Sassari. Le macchine a spalla sono quelle impressionanti strutture processionali portate sulle spalle da centinaia di persone nel corso di celebrazioni religiose caratterizzate da un'intensa partecipazione collettiva, profondamente radicate nella tradizione mediterranea. Tra queste, La Macchina di Santa Rosa di Viterbo, i Gigli di Nola, la Varia di Palmi e i Candelieri di Sassari, formano, dal 2005, la "Rete delle Grandi Macchine a Spalla Italiane", che, per audacia, spettacolarità e bellezza delle sue varie imprese è stata decretata dall'UNESCO Patrimonio dell'Umanità, nonché "modello e fonte di ispirazione" per le candidature a venire a connotazione immateriale. Questi trasporti eccezionali, metafora della fine e del nuovo inizio, animati da una pulsione estrema verso l'impresa impossibile, sono al centro delle feste della "Rete delle Grandi Macchine a Spalla Italiane" che, chiudendo enfaticamente un ciclo e aprendone un altro, cadenzano il calendario annuale delle comunità protagoniste di tali impressionanti eventi collettivi. Un patrimonio sulle spalle, presentato alla Mostra del Cinema di Venezia, è concepito con l'intenzione di comunicare al pubblico una percezione contemporanea dei quattro trasporti, con un senso di circondamento audiovisuale e di partecipazione emotiva e musicale: non a caso, è stato girato dall'antropologo-cineasta Francesco De Melis "dall'interno" e con la tecnica della "macchina a spalla". Scandito da un incessante contrappunto di immagini e suoni prelevati "fisicamente" dal cuore delle feste nel corso della ricerca sul campo effettuata allo scopo, il lavoro mira a far vivere una simultaneità dell'esperienza non solo visiva, ma relativa a tutte le sonorità delle feste, come se le quattro cerimonie confluissero in un'unica partitura, per restituire al pubblico l'intensità del trasporto vissuto in prima persona, dal punto di vista e dal "punto di udito" degli stessi portatori. In un rocambolesco divenire, sotto il peso monumentale delle altissime strutture votive, al culmine della fatica fisica e all'apice dello slancio spirituale, i portatori delle quattro cerimonie vengono letteralmente calamitati verso la fine con una irresistibile pulsione collettiva, in cui sembrano riecheggiare le parole sapienziali del grande mistico medioevale Meister Eckhart: "Più il pozzo è profondo, più nel contempo è alto, giacché abisso ed elevazione sono una cosa sola."

PRODIGIO IN SLOW MOTION
Visibile e invisibile nella Corsa dei Ceri a Gubbio
Sequenze video per un'installazione

E' una corsa spericolata quella dei tre ceri portati a spalla dalla piazza di Gubbio fino ai quasi mille metri della chiesa di Sant'Ubaldo, un inseguimento spasmodico al quale partecipa la popolazione al completo. Tradizionalmente celebrata in onore del patrono, si tratterebbe della trasformazione di un'originaria offerta in cera da parte degli eugubini suddivisi nel Medioevo in corporazioni di mestiere, che portavano, oltre a quello di sant' Ubaldo, anche il cero di Sant'Antonio e quello di San Giorgio. Secondo altre ipotesi il nome della festa deriverebbe invece dalla dea Cerere, il cui culto precristiano è documentato, legata al risveglio della primavera e alla celebrazione dello spirito arboreo. In ogni caso, la particolarità che fin dal 1160 contraddistingue il trasporto rituale di Gubbio è la sua fulminea velocità. In questo esperimento cinematografico concepito per una installazione, mostrato in anteprima al pubblico della Galleria d'Arte Moderna, si è scelto viceversa di spogliare l'evento eugubino della sua peculiare rapidità. Sarà invece la lentezza, la cifra poetica scelta per "vedere" a fondo nel convulso e imponente movimento di popolo, e la qualità del ralenti a penetrare i meccanismi di interazione e condivisione, di solidarietà e competizione, fino a scomporre l'azione per trovarne, nella dilatazione, la primaria tessitura antropologica. Lo sforzo sovraumano, i gesti collettivi, la micro-mimica individuale, messi in evidenza da una camera RED in grado di filmare piani sequenza a 180 fotogrammi al secondo, conducono chi guarda dentro un mondo parallelo a quello dell'azione in tempo reale, un mondo sospeso e ieratico, invisibile a occhio nudo, che ci rivela l'altra dimensione di questo complesso rito collettivo. Il flusso delle immagini, ad altissima risoluzione, "danza" sul contrappunto di tutti gli elementi sonori della festa: una musica che deriva dal missaggio dell'ampio ventaglio timbrico dei suoni rituali. Qui non si tratta di azioni performative, di effetti speciali volti a riprodurre l'eco emotiva di una celebrazione, ma del rito vero e proprio, arcaico e immutato, nel quale, grazie a questa intuizione espressiva dell'autore, il pubblico è invitato ad "entrare". Partendo da questa poetica, il film, girato nel corso dell'ultimo quindici maggio sotto una pioggia battente, s'incentra sugli aspetti cinesici, prossemici, teatrali e musicali della Corsa dei Ceri a Gubbio, e sembra confermare la lampante riflessione di Merleau-Ponty secondo la quale il vedere deve essere, per principio, "vedere più di quanto si veda."

I Gigli di Nola sono otto strutture, una per ogni antica corporazione di mestiere. Ogni macchina è trasportata a spalla da circa 120 uomini, detti cullatori, che si muovono danzando al ritmo incessante di musicisti e cantanti collocati sulla base quadrangolare di ognuna delle altissime piramidi. Questa processione musicale, aperta dalla barca di San Paolino, coinvolge centinaia di migliaia di persone: una "festa felice" semplicemente travolgente.

La Varia di Palmi è una complessa macchina processionale che celebra l'ascensione della Vergine Maria. Il carro votivo, una immensa nuvola con astri rotanti che rappresentano l'universo, ha un'altezza di sedici metri e viene trascinata e sospinta da duecento 'mbuttaturi. Su di esso trovano posto figuranti che rappresentano il Padreterno, gli Apostoli e gli Angeli: li sovrasta l'Animella, una bambina collocata arditamente sulla estrema sommità della Varia, scelta per rappresentare la Madonna Assunta in Cielo.

I Candelieri di Sassari sono undici grandi candelieri di legno dipinto ornate di nastri e stendardi, che rappresentano altrettanti ceri votivi in onore della Madonna Assunta. La Faradda, ossia la discesa, dei Candelieri ad opera dei Gremianti, avviene al suono e al ritmo di tamburi e pifferi, con coinvolgenti coreografie a passo di danza. Gli undici Candelieri dopo aver fatto il giro di tutta la città, si ritrovano sul sagrato della Chiesa di Santa Maria di Betlemme per le ultime giravolte danzanti, prima di entrare a rendere omaggio alla Vergine.

La Macchina di Santa Rosa di Viterbo una imponente torre illuminata da fiammelle e luci elettriche, alta circa trenta metri e pesante cinque tonnellate. Nella città medievale, totalmente oscurata per dar risalto alla sua luminescenza, la macchina viene portata a spalle da centotredici uomini detti "facchini di Santa Rosa" lungo un percorso di oltre un chilometro tra le vie, talvolta molto strette, e le piazze del centro storico. Le quattro feste finora descritte fanno parte della "Rete delle Grandi Macchine a Spalla Italiane", decretate dall'UNESCO Patrimonio dell'Umanità.

I Ceri di Gubbio sono tre manufatti di legno dal peso complessivo di circa trecento chili l'uno, sovrastati dalle statue di sant'Ubaldo, san Giorgio e sant'Antonio abate. Fin dalla morte del patrono sant'Ubaldo, ogni quindici maggio tutta la popolazione si raduna sulla piazza per la "alzata", quando, cioè, le tre corporazioni sollevano platealmente i Ceri, dopo aver rotto un'anfora di terracotta. Da lì parte il vorticoso giro della cittadina, che culminerà nel pomeriggio con la salita in corsa al monte Ingino, dove sorge la basilica di Sant'Ubaldo.

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L’anno del cibo italiano: il patrimonio immateriale enogastronomico

9:00 Registrazione
 
9:30 Saluti istituzionali
Antonio Bartolini, Assessore Istruzione e Università, Regione Umbria
Claudia Mazzeschi, Direttore Dipartimento Fissuf, Università di Perugia
Aurora Raniolo, Segretario Regionale MiBAC Umbria
Marica Mercalli, Soprintendente Soprintendenza A.B.A.P Umbria
 
Coordina
Cristina Papa, Presidente Fondazione Angelo Celli per una cultura della salute
 
10.00 Il Geoportale della cultura alimentare nella promozione dell'eccellenza italiana
Leandro Ventura, Direttore Istituto Centrale per la Demoetnoantropologia
Angelo Boscarino, Consigliere delegato BIA, Beni Immateriali e Archivistici
Stefania Baldinotti, Funzionario Istituto centrale per la Demoetnoantropologia
 
11:00 Pausa Caffè
 
11:30 I patrimoni alimentari della Regione Umbria
Giancarlo Baronti, Università di Perugia
Bernardino Sperandio, Sindaco di Trevi
Massimiliano Brilli, Presidente Parco 3A
Giovanni Pizza, Direttore scuola di specializzazione beni DEA, FISSUF Università di Perugia
Ciro Becchetti, Direttore regionale Agricoltura Regione Umbria
 
13:00 Pausa pranzo
 
14:30 Voci e video dei protagonisti della cultura del cibo in Umbria Proiezione di video etnografici
 
Coordina
Alexander Koensler, FISSUF Università di Perugia
 
Discussant
Matteo Bartolini, Presidente regionale CIA Umbria
Luciano Giacchè, CEDRAV
 
17:00 Conclusione lavori
Fernanda Cecchini, Assessore Agricoltura e Cultura Regione Umbria
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MAV 2018 - Materiali di Antropologia Visiva

Convegno-Rassegna MAV 2018 - Materiali di Antropologia Visiva
Roma 22-23-24 novembre 2018
 a cura di Emilia De Simoni, Laura Faranda, Francesco Giannattasio, Giovanni Giuriati, Antonello Ricci
 
Il Convegno-Rassegna MAV, storico appuntamento biennale di antropologia visiva, ideato da Diego Carpitella nel 1985 al Museo delle Arti e Tradizioni Popolari, è stato ripreso nel 2010 alla "Sapienza" Università di Roma. Le edizioni del 2012, 2014 e 2016 sono state organizzate dall'Università in collaborazione con l'Istituto Centrale per la Demoetnoantropologia e il Museo delle Arti e Tradizioni Popolari.

L'edizione di MAV 2018 è organizzata dall'Università e dall'Istituto, in collaborazione con il Museo delle Civiltà, e si articola in tre giornate, dal 22 al 24 novembre. Ogni giornata ha come incipit un film "capostipite" di un autore classico del cinema documentario di ambito etnografico che introduca il tema della giornata e che fornisca il collegamento con una storia degli studi di antropologia visiva e di etnografia filmica.
 
 
 

PROGRAMMA

22 novembre mattina
9,00 - Saluti istituzionali
Leandro Ventura, direttore dell'Istituto Centrale per la Demoetnoantropologia
Filippo Maria Gambari, direttore del Museo delle Civiltà
9,20 - Apertura dei lavori
Presentazione della rassegna: Emilia De Simoni, Laura Faranda, Francesco Giannattasio, Giovanni Giuriati, Antonello Ricci

Etnografie condivise
9,40 - Jean Rouch, Moi un noir, 1958, 70'
11,00 - Eleonora Diamanti, Alexandrine Boudreault-Fournier, Guardians of the Night / Guardianes de la noche, 2018, 15'
11,30 - Matteo Gallo, Passavamo sulla terra leggeri, 2017, 7'41
11,45 - Gianfranco Spitilli, Si chiama libertà, 2013, 40'28
12,30 - Apre la discussione Laura Faranda

22 novembre pomeriggio
14,30 - Elisa Flaminia Inno, Pagani, 2016, 52'
15,30 - Piercarlo Grimaldi, Remo Schellino,Memorie di tartufo. Una storia nascosta, 2018, 10'45
15,50 - Paolo Vinati, La catena, 2016, 18'
16,20 - Flavio Giacchero, Luca Percivalle, Lou soun amis - Il suono amico, 2017, 45'
17,15 - Apre la discussione Antonello Ricci

23 novembre mattina
Cinema come strumento di ricerca
9,30 - Diego Carpitella, Cinesica 2. Barbagia, 1974, 42'15
10,30 - Martin Clayton, Laura Leante, Simone Tarsitani, L'impiego della ripresa statica nell'analisi etnomusicologica, 2003-2018, 30'
11,00 - Marco Lutzu, L'audiovisivo come strumento per la divulgazione dell'analisi: alcuni esempi dalla Sardegna, 2012, 30'
11,30 - Francesco Marano, 1... 12!, 2017, 4'
11,45 - Nino Cannatà, "Suoni in Aspromonte" visti da Vittorio De Seta e Roberto De Simone, 2018, 30'
12,30 - Silvia Lelli, Histoire d'H, racconti dal silenzio, 2018, 12'18
12,45 - Apre la discussione Giovanni Giuriati

23 novembre pomeriggio
15,00 - Presentazione della donazione Cuneo al MuCiv e del fondo fotografico Sabina Cuneo
16,00 - Inaugurazione della mostra fotografica di Sabina Cuneo e visita guidata
Coordinamento di Francesco Faeta

24 novembre mattina
Etnografie delle migrazioni
9,30 - Vittorio De Seta, Lettere dal Sahara, 2005, 110'
11,30 - Gaetano Crivaro, Margherita Pisano, En Route, 2018, 18'
12,00 - Nico Staiti, One ceremony, two perspectives: wedding and music in a diasporic Roma community, 2018, 12'
12,15 - Apre la discussione Francesco Giannattasio

24 novembre pomeriggio
14,30 - Isabelle Ingold, Area di sosta, 2016, 55'
15,40 - Michele Dore, Charlotte Wuillai, Shimka, 2017, 18'40
16,15 - Fabrizio Caltagirone, Ristretti, 2015, 26'50 16,45
16,45 - Apre la discussione Emilia De Simoni

Proiezioni a richiesta
M. Alberti, C. Bonfadini, G. Festa, S. Fredi, Guarire altrove, 2018, 30'54"
Ferdinando Amato Dopo il terremoto – Cultura materiale e pratiche quotidiane nel cuore dei Sibillini, 2017, 20'
Andrea Arena, Taming Winter. Una storia di carnevali e orsi, 2018, 50'
Assocoral, La storia nelle mani, le mani nella storia, 2018, 20'04
Maura Benegiamo, Progreso7. Oro, armas y resistencia, 2013, 40'
Elettra Irene Borchi, Io sono Kilimarka, 2017, 30'
Alessia Bottone, Ritratti in controluce. Cecità, stereotipi e successi a confronto, 2018, 19'58"
Fabrizio Caltagirone, Italo Sordi, La gra. Castagne a Rodolo, 2015, 17'04"
Fabrizio Caltagirone, Italo Sordi, Alberi di maggio in Lombardia, 2016, 34'50"
Paola Testa, Bianco cenere, 2018, 22'27"
Paola Testa, Donne e madri, 2017, 15'45"
Luciano Toriello, Amina, 2018, 30'
Michele Trentini, We can be heroes just for (two) days (I giannizzeri di Naoussa), 2016, 20'
Damiano Tullio, Anastasia Lorito, Sacro e sacrificabile. I grandi predatori appenninici fra mito e modernità, 2018, 45'
Paolo Vinati, A passeggio con Cecilia – A spazier cun Cecilia, 2017, 40'
Donato Canosa, La cacciata del malvento, 2016, 48'
Alessandra Cristina, W San Paulu, 2018, 15'36"
Chiara Crupi, AQUA. Memoria e vita intorno al fiume Aniene, 2018, 57'
Luigi D'Agnese, Vita da pastore. Papà mi racconta..., 2016, 7'36"
Caterina De Mata, BuonaNotte, 2018, 3'45"
Domenico Di Virgilio, Silvia Pallini, Memorie di una migrazione. Una comunità arbëresh in Abruzzo, 2018, 45'51"
Gianfranco Donadio, Giovanni Sole, Il Santo e i maccheroni, 2018, 6'31"
Luigi Ferraiuolo, Libera nos a malo: la musica di Sant'Antuono contro il diavolo a Macerata Campania, 2017, 55'30"
David Fratini, Dopo la primavera, 2017, 37'
Giacomo Nerici, Dawa Rinchen: il mondo quotidiano di un monaco artista, 2017, 16'46"
Massimo Pirovano, Calzolai, ciabattini, zoccolai al museo, 2018, 45'00"
Michele Sammarco, Maria vola via, 2017, 16'06"
Emanuela Scarponi, I San del Kalahari, 2011, 25'38"

MAV 2018 - Materiali di Antropologia Visiva
Convegno-Rassegna a cura di
Emilia De Simoni, Laura Faranda, Francesco Giannattasio, Giovanni Giuriati, Antonello Ricci

Sala "Diego Carpitella"
Istituto Centrale per la Demoetnoantropologia
Museo delle Civiltà - Museo delle Arti e Tradizioni Popolari "Lamberto Loria"
Roma 22-23-24 novembre 2018
Piazza Guglielmo Marconi 10 Roma

Redazione MAV: Michela Buonvino, Carmelo Russo, Andrea Santoro, Gianfranco Spitilli
Supporto tecnico Sapienza: Sandro Zicari
Comunicazione ICDe: Rosa Anna Di Lella, Ilaria Turri
Coordinamento tecnico ICDe: Marco Ieva
Riprese fotografiche ICDe: Roberto Galasso
Segreteria: Francesca Montuori, Sara Visco
Accoglienza: Antonio Fiorillo

Laboratorio di Antropologia delle immagini e dei suoni "Diego Carpitella", tel. 06-49913389
"Sapienza" Università di Roma Piazzale Aldo Moro 5 - 00185 Roma
Archivio di Antropologia visiva "Annabella Rossi", tel. 06-5910709
Istituto Centrale per la Demoetnoantropologia
Museo delle Civiltà - Museo delle Arti e Tradizioni Popolari "Lamberto Loria"
Piazza Guglielmo Marconi 10 - 00144 Roma

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CALL FOR MOVIES

I temi proposti per questa edizione sono:
- Etnografia condivisa (Jean Rouch, Moi un noir)
- Etnografia delle migrazioni (Vittorio De Seta, Lettere dal Sahara)
- Cinema etnografico come strumento di ricerca scientifica (Diego Carpitella, Progetto cinesica)
 
Per il carattere sperimentale da "cantiere di lavoro" di quest'ultima sezione è possibile inviare anche proposte di intervento (max 30') nelle quali parte fondamentale sia costituita dalla presentazione di materiali audiovisivi, anche se tali materiali non sono montati in forma di filmato autonomo, purché sia evidente l'uso del cinema come strumento di ricerca scientifica.

MAV è l'acronimo di Materiali di Antropologia Visiva, pertanto la rassegna è improntata alla discussione e alla messa in mostra di metodologie e di prospettive di studio realizzate con i mezzi audiovisivi. Non si tratta dunque dell'ennesimo festival, ma di un'occasione nella quale i film proiettati costituiscano la base di un dibattito che si spera ampio e serrato come è successo nelle precedenti edizioni.

I film da presentare come proposte di partecipazione devono essere resi disponibili e scaricabili su una piattaforma internet comunicando l'indirizzo web a cui collegarsi. Ogni proposta deve essere comunicata per posta elettronica all'indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. e deve essere accompagnata dalla scheda di partecipazione (debitamente compilata in tutte le sue parti e firmata, allegare anche un fermo immagine in formato jpg che sarà utilizzato per la pubblicazione sul catalogo). I film devono essere proposti nella loro durata integrale (durata massima accettabile 45').
 
Scadenza per l'invio delle proposte: 15 giugno 2018

Il comitato organizzatore opererà una selezione dei film pervenuti e inserirà le proposte selezionate nel calendario delle tre giornate, organizzando la proiezione in base alla durata dei film. I documenti video ricevuti confluiranno nel Laboratorio di antropologia delle immagini e dei suoni "Diego Carpitella" e nell'Archivio di antropologia visiva "Annabella Rossi". Tutti i filmati pervenuti saranno compresi nel catalogo della rassegna e visionabili a richiesta in apposite postazioni.

Per ulteriori informazioni scrivere all'indirizzo: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.
 
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GLI ITALIANI DELL'ALTROVE: Cimbri e Mòcheni

Roma 15 Novembre 2018
Istituto Centrale per la Demoetnoantropologia
Sala "Diego Carpitella"
 

Ultimo appuntamento del ciclo curato dall'Istituto Centrale per la Demoetnoantropologia "Gli Italiani dell'Altrove" dedicato alle Minoranze Linguistiche Storiche d'Italia: questa volta saranno protagonisti i Cimbri e i Mòcheni, in un evento che vanta il patrocinio della CNI UNESCO e della Società Dante Alighieri.

In Italia sono riconosciute dodici Minoranze Linguistiche Storiche, ovvero Comunità di lingua non italiana che, nel corso della storia, sono diventate parte essenziale della nostra complessiva identità.

Il progetto, dal 2012, contribuisce a mettere in luce la realtà storica e contemporanea delle Minoranze Linguistiche Storiche d'Italia, con il loro peculiare patrimonio culturale immateriale, proponendone un'immagine viva, con ampio spazio per reading letterari, musica, tradizione alimentare. In particolare, si intende invitare a riflettere sull'esperienza storica condivisa di convivenza e integrazione, ma anche di conservazione dell'identità di altri che rappresentano un "altrove", senza dimenticare l'attualità del tema dell'immigrazione nel nostro Paese.

Nata anche grazie alla collaborazione con PAT-Provincia Autonoma di Trento (Servizio Minoranze Linguistiche), la giornata del 15 novembre 2018 ospiterà nella mattinata una panoramica socio-linguistica approfondita, con interventi, letture e testimonianze delle Comunità del Trentino (Cimbri e Mòcheni) e del Veneto (Cimbri).

La cucina e la degustazione dei sapori tipici, a seguire, saranno a cura di Luca Zotti, mentre nel pomeriggio ampio spazio alla condivisione e al racconto di iniziative e progetti culturali, per concludere infine con la musica dal vivo della Corale Polifonica Cimbra e del gruppo folk Palaier Learmusikantn.

PROGRAMMA

PARTE 1
10.00 > 13.00

A) Introduzione | a cura di BIA Srl

B) Saluto Istituzionale

Emilia De Simoni | MiBAC, ICDe
Responsabile Scientifico di progetto

Stefania Baldinotti | MiBAC, ICDe
Funzionario antropologo

C) Panorama Linguistico Culturale
con letture in Cimbro e Mòcheno
Coordina Gabriele Buselli, Giornalista di Trentino TV

Il Cimbro e il Mòcheno nel panorama delle lingue germaniche
Ermenegildo Bidese, UniTrento
Federica Ricci Garotti, UniTrento

I Cimbri e i Mòcheni del Trentino
Stefano Nicolussi Castellan Galeno, Istituto Cimbro di Luserna
Leo Toller, Istituto Culturale Mòcheno

Le minoranze linguistiche nella Provincia autonoma di Trento: strumenti di tutela, criticità e prospettive future
Fabio Scalet, Provincia autonoma di Trento, Dipartimento Affari Istituzionali e Legislativi - Dirigente
Anna Maria Trenti Kaufman, Istituto Cimbro di Luserna - Direttore
Mauro Buffa, Istituto Culturale Mòcheno - Direttore

I Cimbri del Veneto
Vito Massalongo | Curatorium Cimbricum Veronese - Presidente
Pierangelo Tamiozzo | Istituto di Cultura Cimbra di Roana

PARTE 2
13.00 > 16.00

D) 13.00 – 14.30 Cucina e Tradizione
Racconto di gusto nella cucina della montagna cimbra e mòchena, a cura del cuoco Luca Zotti

Degustazione di prodotti tipici di Luserna e della Valle deì Mòcheni

E) 14.30 > 15.15 Il cammino delle minoranze: esperienze e progetti

Le nuove tecnologie nella promozione delle lingue Cimbra e Mòchena
Carlo Zoli, Smallcodes Firenze

Cultura materiale nella minoranza Cimbra: la scuola di merletto a fuselli
Barbara Pierpaol | Istituto Cimbro di Luserna

Bersntoler Museum: il sistema museale della Valle dei Mòcheni
Claudia Marchesoni | Istituto Culturale Mòcheno

"Singar Laute/Genti che cantano": riscoprire le proprie radici attraverso la musica
Emanuele Zanfretta | Musicista

F) 15.15 – 16.00 Musica
Esibizione del gruppo musicale folkloristico mòcheno Palaier Learmusikantn

Esibizione della Corale Polifonica Cimbra di Luserna

* * *

Istituto Centrale per la Demoetnoantropologia
Direttore: Leandro Ventura

Comunicazione: Rosa Anna Di Lella, Ilaria Turri
Coordinamento tecnico: Marco Ieva
Riprese fotografiche: Roberto Galasso
Segreteria: Francesca Montuori, Sara Visco
Accoglienza: Antonio Fiorillo

 

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GLI ITALIANI DELL'ALTROVE: Cimbri e Mòcheni

Roma 15 Novembre 2018
Istituto Centrale per la Demoetnoantropologia
Sala "Diego Carpitella"
 

Ultimo appuntamento del ciclo curato dall'Istituto Centrale per la Demoetnoantropologia "Gli Italiani dell'Altrove" dedicato alle Minoranze Linguistiche Storiche d'Italia: questa volta saranno protagonisti i Cimbri e i Mòcheni, in un evento che vanta il patrocinio della CNI UNESCO e della Società Dante Alighieri.

In Italia sono riconosciute dodici Minoranze Linguistiche Storiche, ovvero Comunità di lingua non italiana che, nel corso della storia, sono diventate parte essenziale della nostra complessiva identità.

Il progetto, dal 2012, contribuisce a mettere in luce la realtà storica e contemporanea delle Minoranze Linguistiche Storiche d'Italia, con il loro peculiare patrimonio culturale immateriale, proponendone un'immagine viva, con ampio spazio per reading letterari, musica, tradizione alimentare. In particolare, si intende invitare a riflettere sull'esperienza storica condivisa di convivenza e integrazione, ma anche di conservazione dell'identità di altri che rappresentano un "altrove", senza dimenticare l'attualità del tema dell'immigrazione nel nostro Paese.

Nata anche grazie alla collaborazione con PAT-Provincia Autonoma di Trento (Servizio Minoranze Linguistiche), la giornata del 15 novembre 2018 ospiterà nella mattinata una panoramica socio-linguistica approfondita, con interventi, letture e testimonianze delle Comunità del Trentino (Cimbri e Mòcheni) e del Veneto (Cimbri).

La cucina e la degustazione dei sapori tipici, a seguire, saranno a cura di Luca Zotti, mentre nel pomeriggio ampio spazio alla condivisione e al racconto di iniziative e progetti culturali, per concludere infine con la musica dal vivo della Corale Polifonica Cimbra e del gruppo folk Palaier Learmusikantn.

PROGRAMMA

PARTE 1
10.00 > 13.00

A) Introduzione | a cura di BIA Srl

B) Saluto Istituzionale

Emilia De Simoni | MiBAC, ICDe
Responsabile Scientifico di progetto

Stefania Baldinotti | MiBAC, ICDe
Funzionario antropologo

C) Panorama Linguistico Culturale
con letture in Cimbro e Mòcheno
Coordina Gabriele Buselli, Giornalista di Trentino TV

Il Cimbro e il Mòcheno nel panorama delle lingue germaniche
Ermenegildo Bidese, UniTrento
Federica Ricci Garotti, UniTrento

I Cimbri e i Mòcheni del Trentino
Stefano Nicolussi Castellan Galeno, Istituto Cimbro di Luserna
Leo Toller, Istituto Culturale Mòcheno

Le minoranze linguistiche nella Provincia autonoma di Trento: strumenti di tutela, criticità e prospettive future
Fabio Scalet, Provincia autonoma di Trento, Dipartimento Affari Istituzionali e Legislativi - Dirigente
Anna Maria Trenti Kaufman, Istituto Cimbro di Luserna - Direttore
Mauro Buffa, Istituto Culturale Mòcheno - Direttore

I Cimbri del Veneto
Vito Massalongo | Curatorium Cimbricum Veronese - Presidente
Pierangelo Tamiozzo | Istituto di Cultura Cimbra di Roana

PARTE 2
13.00 > 16.00

D) 13.00 – 14.30 Cucina e Tradizione
Racconto di gusto nella cucina della montagna cimbra e mòchena, a cura del cuoco Luca Zotti

Degustazione di prodotti tipici di Luserna e della Valle deì Mòcheni

E) 14.30 > 15.15 Il cammino delle minoranze: esperienze e progetti

Le nuove tecnologie nella promozione delle lingue Cimbra e Mòchena
Carlo Zoli, Smallcodes Firenze

Cultura materiale nella minoranza Cimbra: la scuola di merletto a fuselli
Barbara Pierpaol | Istituto Cimbro di Luserna

Bersntoler Museum: il sistema museale della Valle dei Mòcheni
Claudia Marchesoni | Istituto Culturale Mòcheno

"Singar Laute/Genti che cantano": riscoprire le proprie radici attraverso la musica
Emanuele Zanfretta | Musicista

F) 15.15 – 16.00 Musica
Esibizione del gruppo musicale folkloristico mòcheno Palaier Learmusikantn

Esibizione della Corale Polifonica Cimbra di Luserna

* * *

Istituto Centrale per la Demoetnoantropologia
Direttore: Leandro Ventura

Comunicazione: Rosa Anna Di Lella, Ilaria Turri
Coordinamento tecnico: Marco Ieva
Riprese fotografiche: Roberto Galasso
Segreteria: Francesca Montuori, Sara Visco
Accoglienza: Antonio Fiorillo

 

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Orario ICPI
Dal lunedi al venerdi
9.00-17.00
Metro Linea B (EUR Fermi) Bus 30 Express, 170, 671, 703, 707, 714, 762, 765, 791
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