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Occitani: comunità e lingua

I dialetti occitani parlati in Italia appartengono alla sottovarietà del provenzale alpino: un patrimonio linguistico ricco di influenze territoriali, ma riconducibile ad un'unica matrice originale, costituita da quella lingua romanza, la “Lingua d'Oc”, che durante l'epoca medioevale toccò l'apice della propria diffusione. Chiamato così per l'uso della particella “oc” al posto dell'”oui” francese per dire “” , l'occitano ricopre un ruolo centrale nella relazione tra tutte le parlate latine in Europa.
L’Occitano è conosciuto anche come Patois (patuà) che in Lingua Francese significa “dialetto, parlata dei contadini, gergo”. In realtà il termine “patois” indica una parlata dialettale diversa dal Francese e pertanto può indicare diverse varianti linguistiche francesi e galloromanze.
In Valle d’Aosta e in Piemonte con il termine Patois (patouà, patuà, patoué) si indicano le varianti locali dell’Occitano e della Lingua Francoprovenzale.
L’Occitano è riconosciuto e tutelato dalla Legge 482 della Repubblica Italiana.

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