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#VISIONIDAITERRITORI. Agnone: la campana e le sue tecniche di lavorazione. Alla scoperta delle campane di Agnone attraverso le mappe interattive e il fumetto digitale del Segretariato Regionale per il Molise

#VISIONIDAITERRITORI. Agnone: la campana e le sue tecniche di lavorazione. Alla scoperta delle campane di Agnone attraverso le mappe interattive e il fumetto digitale del Segretariato Regionale per il Molise

di Lia Montereale - Segretariato Regionale per il Molise

Proseguiamo il nostro viaggio alla scoperta delle tradizioni e delle tecniche artigianali del Molise e ci fermiamo ad Agnone, cittadina in provincia di Isernia, famosa per ospitare la Pontificia fonderia di campane: Fonderia Marinelli. Come sempre durante i nostri viaggi culturali, anche oggi ci faremo aiutare dalle mappe interattive del Segretariato Regionale per il Molise. Ma rivediamo insieme cosa sono le mappe tematiche interattive che ci accompagneranno in questo percorso.

Il Segretariato Regionale per il Molise, articolazione periferica del MiBACT, nel 2018 ha creato nove mappe tematiche interattive per divulgare la conoscenza del patrimonio culturale presente nella regione (mappe che nel corso degli anni si sono arricchite di contenuti e approfondimenti).

Le mappe raccolgono su un'unica piattaforma digitale le informazioni che riguardano il territorio, fornendo al visitatore uno strumento semplice da usare che, attraverso testi, ipertesti ed immagini, racconta e facilita la conoscenza del Molise.
Sono interattive, sono costruite su piattaforma Google, sono utilizzabili sia da dispositivo fisso che mobile e sono dedicate ognuna ad uno specifico tema del patrimonio culturale del Molise.
Possono essere consultate a questo link: www.molise.beniculturali.it.

Iniziamo quindi dalla mappa feste e tradizioni (foto 1) per conoscere insieme le tradizioni di Agnone.

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Fig. 1 Mappa feste e tradizioni del Segretariato regionale per il Molise

Scopriamo qualcosa di più sulla Pontificia Fonderia di Campane
La Fonderia Marinelli vanta una storia lunga più di mille anni. Nel 1924, Papa Pio XI concesse alla famiglia Marinelli il privilegio di utilizzare lo Stemma Pontificio, mentre il 19 marzo 1995 Papa Giovanni Paolo II fece visita alla fonderia.
Le campane sono realizzate con una tecnica che si tramanda di generazione in generazione da ormai più di dieci secoli.

Quali sono le procedure e i tempi per costruire una campana? Per realizzare una campana occorrono procedure molto complesse e tempi tecnici di lavorazione di circa tre mesi. Le tecniche di fusione non sono mai cambiate nel corso dei secoli. La costruzione della campana attraversa varie fasi, tutte molto articolate e delicate, che richiedono esperienza e precisione (foto 2).
Si inizia dalla base detta “anima” che corrisponde alla parte interna della campana, per poi proseguire con la realizzazione della “falsa campana” (ulteriore spessore di argilla che va a rivestire l’anima e su cui si uniscono dediche, immagini e fregi artistici di vario tipo). La fase del “mantello” invece prevede l’applicazione di ulteriori strati di argilla di varia consistenza fino ad ottenere lo spessore desiderato.
Successivamente, il modello di campana ottenuto viene interrato nel fosso di colata dove avviene la fusione del metallo a 1200°. Il bronzo per campane è una lega composta da 78 parti di rame e 22 parti di stagno puro. Dopo il raffreddamento la campana è estratta dal fosso di colata. Viene quindi ripulita e sottoposta al collaudo musicale.

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Fig.2 Foto di Lia Montereale

Accanto alla fonderia è presente il Museo storico della Campana “Giovanni Paolo II” (foto 3), nato nel 1999. Il Museo è una componente fondamentale della fonderia che in qualche modo va a completarla. È il luogo che documenta origine, storia e tradizioni delle campane ed espone una imponente collezione di campane tra cui la “campana dell’anno mille”.
Le campane Marinelli esposte nel museo svolgono un ruolo molto importante dal punto di vista storico in quanto ripercorrono la storia di tutto il ventesimo secolo: dalla presenza italiana nelle Colonie d’ Africa, alla ricostruzione dell’Abbazia di Montecassino, al I Centenario e ai 150 anni dell’Unità d’ Italia, al Concilio Vaticano II fino al conflitto in Albania con la “Campana della Pace” fusa con i bossoli raccolti dai bambini in quel luogo.

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Fig.3 Foto di Lia Montereale

Alla luce di queste considerazioni, possiamo affermare che in Molise molte realtà museali sono strettamente legate al bagaglio delle tradizioni locali e contribuiscono, come in questo caso, a promuovere antiche tecniche artigianali come la fusione della campana che costituisce il prodotto finale di un lungo e antico processo di lavorazione.

Il Museo della Campana Giovanni Paolo II non è dunque un semplice contenitore, ma la sua collezione di campane è rappresentativa di una tecnica di lavorazione che si tramanda dal Medioevo nonché un luogo che documenta e ripercorre secoli di storia.

Questo a dimostrazione che i musei, soprattutto i “piccoli musei” radicati e legati al territorio, svolgono un ruolo chiave nella salvaguardia, nella promozione e nella trasmissione del patrimonio culturale demo-etnoantropologico e immateriale. Alcuni, come in questo caso, svolgono un ruolo centrale e attivo nella conservazione e trasmissione della tradizione, promuovendola, allo stesso tempo, anche in chiave turistica e di sviluppo territoriale.

Come Segretariato Regionale per il Molise abbiamo inoltre realizzato un fumetto digitale “C’era una volta…Molise”, disponibile in tre lingue (italiano, inglese e spagnolo) e consultabile su www.molise.beniculturali.it
Il protagonista, personaggio di fantasia, è un frate con il blocco dello scrittore che non sa come riempire le pagine del suo manoscritto. Decide così di lasciare la sua abbazia e di intraprendere un viaggio alla scoperta del Molise. Incontrerà personaggi storici e leggendari legati al territorio che gli faranno da guida lungo il suo percorso, aiutandolo a ritrovare l’ispirazione e l’estro artistico. Le sue numerose avventure lo porteranno ad immergersi e a conoscere il grande e variegato contenitore del patrimonio culturale demo-etnoantropologico e immateriale del Molise (foto 4 e 5).

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Fig.4 “C’era una volta…Molise”, fumetto digitale del Segretariato Regionale per il Molise.
Fra Giuseppe, in visita ad Agnone, è alla ricerca della Pontificia Fonderia di Campane e del suo Museo.

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Fig.5 “C’era una volta…Molise”, fumetto digitale del Segretariato Regionale per il Molise.
Fra Giuseppe è in visita alla Pontificia Fonderia e al Museo.

Per maggiori informazioni sulla Pontificia Fonderia di Campane Marinelli e sul Museo della Campana Giovanni Paolo II è possibile consultare i seguenti link:

Pontificia Fonderia Marinelli

Museo storico della Campana “Giovanni Paolo II”

Agnone - Segretariato Regionale MiBACT per il Molise

Il nostro viaggio di oggi si conclude qui e speriamo di avervi incuriosito sul patrimonio demo-etnoantropologico e immateriale del Molise. Vi diamo appuntamento al prossimo “viaggio” per scoprire insieme nuovi aspetti e nuovi elementi di questo grande patrimonio.

 

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