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Articoli filtrati per data: Giugno 2019

Del maneggiar l’insegna. Il maneggio della bandiera nei secoli

Del maneggiar l'insegna
Il maneggio della bandiera nei secoli

29 giugno – 22 settembre 2019

Inaugurazione mostra
Sabato 29 giugno 2019
Ore 17,30

Il 29 giugno 2019 alle 17,30 l'Istituto Centrale per la Demoetnoantropologia e il Museo delle Civiltà di Roma, con la partecipazione della Federazione Italiana Giochi Storici (F.I.G.S.), presentano negli spazi espositivi del Museo delle arti e tradizioni popolari la mostra "Del maneggiar l'insegna. Il maneggio della bandiera nei secoli", a cura di Giovanni Nardoni.

Attraverso testi e immagini l'esposizione si propone di offrire un viaggio nella storia della bandiera e del suo portatore, dall'alfiere al moderno sbandieratore, per raccontare l'arte del maneggio della bandiera, i suoi valore aggregativi, espressivi, artistici, comunicativi e sportivi.

La mostra si colloca all'interno delle attività di promozione, valorizzazione e formazione dei giochi e delle rievocazioni storici finanziate tramite il Fondo nazionale per la rievocazione storica (Legge 11 dicembre 2016 n. 232, art. 1, c. 627). L'Istituto Centrale per la Demoetnoantropologia (ICDe), il Servizio VI della Direzione Generale Belle arti, Archeologia e Paesaggio e il Museo delle Civiltà hanno infatti predisposto un progetto che prevede un calendario di eventi pubblici – mostre, giornate di studio, manifestazioni culturali pubbliche – che si svolgeranno nel corso del 2019 negli spazi del Museo delle Civiltà (MuCIV), con la finalità di riproporre le più significative manifestazioni del territorio nazionale..
Il progetto ha come obiettivo avviare un processo di documentazione, tutela e valorizzazione delle rievocazioni storiche attraverso attività di conservazione e catalogazione dei beni ad esse pertinenti, identificazione partecipativa del patrimonio culturale immateriale connesso, valorizzazione e restituzione della complessità delle rievocazioni e delle loro molteplici sfaccettature. Esso intende quindi facilitare una riflessione pubblica sia in ambito scientifico, sia divulgativo, volta ad approfondire la conoscenza e l'analisi delle rievocazioni storiche, contestualizzandole nel panorama nazionale e mettendole a confronto tra loro.
I giochi e le rievocazioni storiche, espressioni culturali delle comunità che ne sono portatrici, saranno ancor più al centro del prossimo appuntamento previsto per luglio: la mostra "Le rievocazioni storiche al Museo" che presenterà il ricco e multiforme panorama delle rievocazioni storiche italiane attraverso una selezione di costumi e oggetti antichi e contemporanei.
La realizzazione dell'esposizione avverrà con la partecipazione delle comunità territoriali e sarà affiancata da interventi volti alla valorizzazione di fondi d'archivio riguardanti le tradizioni popolari delle comunità locali coinvolte, nonché da attività di conservazione e restauro del patrimonio museale esistente. Si consentirà in questo modo una più ampia fruizione al pubblico di specialisti e di appassionati di una tematica poco conosciuta, promuovendo forme di salvaguardia e valorizzazione del patrimonio materiale e immateriale delle comunità locali.

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Mostra organizzata da
Istituto Centrale per la Demoetnoantropologia
Museo della Civiltà
Federazione Italiana Giochi Storici

Ideazione e progettazione a cura di
Giovanni Nardoni

Realizzazione
Silvio Pierdomenico, Giampiero Lizzi, Letizia Isidori

Comunicazione e realizzazione grafica
Roberta Cavezzi

Consulenza storico-artistica
Vittorio Dini, Luciano Artusi

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"Luigi Di Gianni. Sopralluoghi di memoria" a Latina

Dal 18 giugno 2019

 
Palazzina ex O.N.M.I. 
Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Frosinone, Latina e Rieti
Sede territoriale di Latina
Piazza Celli, 1 Latina
 
Inaugurazione mostra 
18 giugno 2019, h. 16,30
 
Riapre a Latina nella Palazzina ex O.N.M.I. la mostra fotografica “Luigi Di Gianni. Sopralluoghi di memoria”, per ricordare e celebrare la figura del regista e documentarista recentemente scomparso. 
 
L’esposizione, organizzata dall’Istituto Centrale per la Demoetnoantropologia e dalla Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Frosinone, Latina e Rieti, in collaborazione con il Museo delle Civiltà, presenta una selezione di fotografie realizzate dal regista Luigi Di Gianni negli anni Sessanta e Settanta: scatti ricognitivi nati da esplorazioni di diversi territori in Italia e all’estero, perlustrazioni legate a progetti di film, mappe visive di luoghi finalizzati alla creazione di immagini in movimento e alla definizione di un piano di lavoro cinematografico.
 
Le fotografie presentate sono il risultato di una specifica modalità di lavoro di Luigi Di Gianni, che lo vedeva effettuare sopralluoghi alla ricerca di contesti sui cui concentrarsi per le riprese. Le immagini esprimono questo lavoro di preparazione, proponendo appunti visivi, intimi, processuali, quasi mai finalizzati a una produzione autonoma svincolata dal percorso di ricerca filmico.
A partire da questi frammenti visivi, la mostra intende creare rimandi tra immagine fissa e immagine in movimento, indagando il dipanarsi di una produzione fotografica che trova il suo contraltare nella produzione filmica. In questo percorso incontriamo visioni che ci riportano ai temi centrali della ricerca filmica del regista, quali, ad esempio, la dimensione magico-religiosa o le atmosfere kafkiane. Allo stesso tempo, la mostra presenta uno sguardo inedito su altre realtà e contesti perlustrati e documentati per lavori poi non compiuti.
Il percorso espositivo porta anche all’esplorazione della biografia personale e culturale di Luigi Di Gianni, dai suoi interessi giovanili per la musica espressi negli esercizi musicali, al suo amore per la filosofia, fino alle lavorazioni per sceneggiature. L’atto di sfogliare le fotografie ha aperto percorsi di memoria, attivati insieme al regista, che con la generosità e l’ironia che lo contraddistingue ha accompagnato il lavoro di selezione con racconti, aneddoti, digressioni su motivazioni, scelte, punti di incontro tra immagini, vita e ricerca filmica.
 
L’edificio Ex O.N.M.I. (Opera Nazionale Maternità e Infanzia), progettato dall’Arch. Oriolo Frezzotti è stato realizzato nella primissima fase di fondazione di Latina (Dicembre 1932) contemporaneamente al Palazzo Comunale. L’immobile, ora Sede territoriale della Soprintendenza, si sviluppa su due piani fuori terra, secondo un disegno razionalista con evidenti richiami al movimento costruttivista. Intorno ad un nucleo centrale a pianta circolare, che agisce da fulcro, ruotano due corpi parallelepipedi raccordati nel mezzo dal vano scala semicircolare. La forma così articolata genera spazi complessi ad alta definizione funzionale. In particolare, la sala circolare del piano terra consente la vista di una soluzione strutturale decisamente originale ed inconsueta, di grande suggestione estetica. In occasione di un recente intervento di riorganizzazione distributiva, si è pensato di utilizzare tale sala per accogliere eventi culturali, anche al fine di aprire alla fruizione pubblica uno spazio della Palazzina e promuovere un dialogo reciprocamente stimolante con la città.
 
Palazzina ex O.N.M.I. 
Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Frosinone, Latina e Rieti
Sede territoriale di Latina
Piazza Celli, 1 Latina
 
Orario di apertura
8,00 – 15,00 | lunedì - venerdì 
16,00 – 19,00 | sabato
10,00 -13,00 | domenica
 
Ingresso gratuito
 
Mostra promossa da
Istituto Centrale per la Demoetnoantropologia e Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Frosinone, Latina e Rieti con il Museo delle Civiltà
in collaborazione con
Fondazione Cineteca di Bologna, Istituto Luce Cinecitta, Videa SpA
 
Istituto Centrale per la Demoetnoantropologia
Direttore: Leandro Ventura
Da un'idea di: Emilia De Simoni
Cura dell’allestimento e del catalogo: Rosa Anna Di Lella
Comunicazione: Ilaria Turri, Simonetta Greco
Consulenza fotografica: Massimo Cutrupi, Roberto Galasso
Illuminotecnica: L'Utile S.r.l.
Selezione materiali e montaggio audiovisivi: Francesco Caprioli
Acquisizione e stampa fotografica: Digid'A S.r.l.
Stampa catalogo: Rotostampa Group S.r.l.
Collaborazione all'allestimento: Claudio Cavazzuti, Fabio Fichera, Taiger Hoti, Maria Chiara Lo Forti,
Cinzia Marchesini, Francesca Romana Uccella
Ringraziamenti: Enrico Ghezzi e Fuori Orario cose (mai) viste, RAI Tre
 
Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Frosinone, Latina e Rieti
Soprintendente: Paola Refice
Cura dell’evento: Fiorenzo Bandirali
Comunicazione: Francesca Licordari
Segreteria: Roberta Frasca, Anna Passamonte
Organizzazione e funzionamento: Carla Baggiossi, Franco Baggiossi, Paola Cecchini, Filomena D’Arcangeli, Giovanni Giovannelli, Cosimo Iacobone, Giuseppina Imperiale, Marina Laurenti, Maria Mattei, Umberto Moriconi, Egidio Orlandi, Giuseppe Papi, Emilio Reale, Fabio Samaritani, Giancarlo Zaccarelli.
 
 
Museo delle Civiltà
Direttore: Filippo Maria Gambari
Ufficio tecnico: Raffaela De Luca, Amedeo Abate, Vito Imparato, Enrico Tron
Comunicazione e promozione: Francesco Aquilanti, Gianfranco Calandra, Gabriella Manna
con la collaborazione di Antonio Falcone e Marina Battarelli
Consulenza all’allestimento: Sara Visco
Grafica catalogo e mostra: Gianfranco Calandra
 
 
Il catalogo della mostra "Luigi Di Gianni. Sopralluoghi di Memoria", curato da Rosa Anna Di Lella, contiene contributi di: Leandro Ventura, Filippo Maria Gambari, Rosa Anna Di Lella, Emilia De Simoni, Francesco Faeta, Giovanni Pizza, Giuliano Sergio, Ulrich Van Loyen, Luigi Vagnetti. 
 
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Unwritten Structures. Racconti (in)Visibili

Progetto espositivo itinerante internazionale.
 
Dal 2017, l’Istituto ha avviato, il progetto espositivo e propositivo di ambito internazionale “Unwritten Structures -Racconti (in)Visibili”, risultato di un percorso di ricerca condiviso tra l'Istituto Centrale per la Demoetnoantropologia, il MUCIV- Museo delle Arti e Tradizioni Popolari, e le società Glocal Project e Open Lab Company, insieme a curatori, artisti contemporanei e registi, che propone una reinterpretazione in chiave artistica di pratiche e saperi della tradizione italiana per promuovere una forma innovativa di salvaguardia del patrimonio culturale immateriale attraverso la sperimentazione di codici multi-espressivi propri dell'arte contemporanea e dell'antropologia dialogica. 
Accanto alle testimonianze materiali, ai documenti d’archivio e ad alcune proposte di reinterpretazione di matrice antropologico-visiva, il progetto prevede l’accostamento con opere di artisti contemporanei ispirate alle strutture non scritte del nostro patrimonio culturale all’interno di un viaggio che, tra il vissuto e l’immaginato, propone la conservazione della memoria e la creatività come chiavi d’accesso privilegiate al dialogo intergenerazionale e al rispetto della diversità culturale. 
 
Concepito come progetto espositivo itinerante, Unwritten Structures porterà, per oltre due anni, il patrimonio culturale immateriale italiano nell’Europa dell’Est e in Sud America, avviandosi contemporaneamente, il prossimo 11 giugno, in Armenia e in Cile. L’itinerario est-europeo avrà inizio presso la Styles Gallery di Gyumri, in Armenia, con il patrocinio dell’Ambasciata Italiana d’Armenia, per proseguire poi in Bosnia, Museum of Contemporary Art di Banja Luka, dal 12 settembre al 12 novembre 2019 e Mostar, dal 20 novembre al 10 gennaio 2020, per toccare poi la National Gallery di Sofia e quindi Skopye, Novisad, e Lubiana. 
Contemporaneamente, grazie alla collaborazione con la Dante Alighieri di Merida (Yucatan) con gli Istituti italiani di cultura e con la rete consolare di Messico, Cile e Argentina, partirà l’itinerario sudamericano, che si inaugurerà il prossimo 11 giugno a Santiago del Cile presso il Centro Cultural Las Condes, proseguirà poi in Argentina, Buenos Aires negli spazi espositivi del Centro de Arte Contemporáneo Uade Art dal 9 agosto al 6 ottobre. A seguire, Merida inaugurerà l’itinerario messicano nel Museo Fernando García Ponce-Macay, dal 20 ottobre al 6 gennaio 2020, itinerario che proseguirà presso la Fundación Pape di Cohauila dal 24 gennaio al 26 Aprile, per concludersi a Città del Messico con l’esposizione nel Museo de Arte Popular dal 6 maggio al 6 agosto 2020. 
 
Il percorso espositivo, sia in Sudamerica che nell’Europa dell’Est si svolge all’interno di un vero e proprio accerchiamento audiovisivo realizzato attraverso 4 “microcinema”, unità di esposizione multimediale ad alta tecnologia progettate appositamente per le mostre dagli exhibition designers di Openlabcompany all’interno dei quali è possibile “tuffarsi” nei documentari immersivi di Francesco De Melis, regista, musicista e antropologo. 
Le esposizioni sudamericane sono focalizzate sulle feste della tradizione italiana caratterizzate dal trasporto delle grandi macchine cerimoniali portate sulle spalle, con particolare riferimento alle celebrazioni delle città di Palmi, Viterbo, Nola e Sassari, dichiarate dall’UNESCO nel 2013 Patrimonio Immateriale dell’Umanità, alle quali si aggiungono la Corsa dei Ceri di Gubbio e il Trasporto della Madonna del Soccorso di Sciacca. Il progetto espositivo della sezione antropologica è arricchito da una serie di maquette, costruite da artigiani locali, oggetti sospesi tra la realizzazione artistica e la devozione popolare, che rappresentano le famose macchine a spalla. 
Le mostre dell’Europa dell’Est, ripropongono l’accerchiamento audiovisivo con la stessa formula, ma con contenuti diversi, ampliando l’orizzonte espositivo oltre il tema della festa alle tematiche “cardine” della tradizione popolare: cucina, musica, pratiche religiose. L'itinerario visivo, in questo caso, è arricchito dalle immagini del Fondo fotografico Cuneo-Puzo sulle feste popolari italiane ed è costellato di oggetti etnografici della tradizione popolare italiana risalenti ai primi anni del 1900. 
A completamento delle esposizioni sono stati selezionati alcuni artisti contemporanei italiani che da sempre hanno dedicato la loro ricerca alla nostra identità e al nostro ambiente storico, umano e culturale.
Gli artisti rappresentati in questa grande collettiva sono:
- per il Sud America, Bertozzi e Casoni, Tommaso Cascella, Flavio Favelli, Dario Ghibaudo, Silvia Giambrone, Maria Lai, Francesco Lauretta, Davide Monaldi, Luana Perilli, Roxy in the box, Marinella Senatore, Giuseppe Stampone, Sergio Tumminello, Angelo Marinelli e Zaelia Bishop 
- per l’Europa dell’Est, Tommaso Cascella, Gaia Scaramella, Flavio Favelli, Dario Ghibaudo, Silvia Giambrone, Maria Lai, Francesco Lauretta, Davide Monaldi, Luana Perilli, Roxy in the box, Marinella Senatore, Angelo Marinelli, Giuseppe Stampone, Sergio Tumminello, Zaelia Bishop e, per l’occasione, l’artista armeno Arshak Sarkissian.
 
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Orario ICPI
Dal lunedi al venerdi
9.00-17.00
Metro Linea B (EUR Fermi) Bus 30 Express, 170, 671, 703, 707, 714, 762, 765, 791
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