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Il presepe del Re

Il presepe del Re

Da venerdì 20 dicembre 2013 a domenica 30 marzo 2014

Allestimento del Presepe Monumentale dalle collezioni del Museo nazionale delle Arti e Tradizioni popolari

In occasione del prossimo Natale viene allestito, per la prima volta in Museo dopo decenni, il grande "Presepe del Re", il monumentale presepe napoletano realizzato con i pastori settecenteschi e ottocenteschi raccolti da Lamberto Loria e oggi parte delle collezioni del Museo nazionale delle Arti e Tradizioni popolari. Il riferimento è a Carlo III di Borbone (1716-1788), il Re di Napoli e di Sicilia che, in piena età barocca, grazie alla sua personale passione per l'allestimento del Presepe, diede un forte impulso e permise un'ampia diffusione di questa secolare tradizione.

Nel 1911, in occasione della Mostra di Etnografia italiana tenutasi a Roma per il Cinquantenario dell'Unità d'Italia, l'etnologo Lamberto Loria, curatore dell'esposizione, fece allestire una sezione dedicata a due grandi presepi napoletani realizzati con circa mille personaggi, confluiti poi nelle collezioni del Museo. Questi erano stati raccolti tra il 1908 e il 1910 da Loria avvalendosi di collaboratori come Francesco Baldasseroni e Salvatore Di Giacomo, o Pietro D'Achiardi. Come risulta dai carteggi, i pastori - nome usato generalmente per indicare qualsiasi personaggio del presepe - furoro scelti con grande perizia, grazie alla competenza e alla professionalità dei raccoglitori cui Loria si era rivolto. Benché acquisiti in alcuni anni, ed anche sul mercato antiquariale (a Napoli, ma anche a Firenze o a Roma), gli oltre mille pastori del MAT mostrano una sostanziale unità, in primo luogo nella superba qualità esecutiva, che ne fa un presepe di proprietà pubblica di massima importanza. Pur non conoscendo i nomi dei vari "figurari" (gli artigiani che realizzavano i pastori), alcuni pezzi sono accostabili all'ambito degli allievi del Sammartino o alla cerchia di Francesco Celebrano, grande plasticatore. D'altronde, come testimoniano i documenti, nelle intenzioni di Loria per l'Esposizione dell'11 dovevano essere utilizzati solo i migliori esemplari di pastori a testimoniare l'altissima qualità dell'artigianato napoletano.

L'incredibile quantità di figure raccolte nei primi anni del '900 permette ancor oggi di rappresentare diverse tematiche ispirate ai Vangeli, dall'Annuncio ai pastori al Corteo degli Orientali al seguito dei Re Magi, con vari gruppi etnici ispirati alle credenze popolari e ai resoconti dei viaggi in Oriente.

L'allestimento attuale è ad opera del Maestro preseparo Nicola Maciariello, cui si deve il grande impianto scenografico dove sfilano califfi, mercanti, nobili e guerrieri, fortemente caratterizzati, con abiti e stoffe pregiate. Molte anche le figure destinate alla rappresentazione della vita quotidiana e delle molteplici attività che caratterizzavano le strade di Napoli tra '700 e '800; a questa si affianca la rappresentazione di una umanità varia e multiforme, un microcosmo di cui fanno parte i nobili e ricchi signori, così come i poveri e i mendicanti.

Inaugurazione: venerdì 20 dicembre 2013 – ore 18.00

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Racconti di Museo: il Natale

Racconti di Museo: il Natale

Programma dicembre 2013

L'OGGETTO DELLA DOMENICA

DOMENICA 1 DICEMBRE ORE 11.00
Maria Letizia Campoli - Il presepe
DOMENICA 8 DICEMBRE ORE 11.00
Paolo M. Guarrera - Le piante di Natale nella tradizione popolare e il presepe napoletano
DOMENICA 15 DICEMBRE ORE 11.00
Stefano Sestili - L'allestimento del presepe napoletano
DOMENICA 22 DICEMBRE ORE 11.00
Stefano Sestili - Il Natale

LETTURE E PROIEZIONI - Sala delle Conferenze
SABATO 7 DICEMBRE ORE 16.00
Emilia De Simoni – Letture e visioni: San Nicola / Santa Claus / Babbo Natale
A seguire: Proiezione di filmati sul tema delle feste natalizie
a cura di Emilia De Simoni e Stefano Sestili

RACCONTO DEL MUSEO
DOMENICA 29 DICEMBRE ORE 11.00
Giuliana Barilà e Anna Paola Bovet - Il Museo e l'Eur: storia e urbanistica

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La magia del colore La magia del colore

La magia del colore

24 giugno - 30 luglio

La mostra "LA MAGIA DEL COLORE NELL'ARTE TRADIZIONALE RUMENA", che il Museo Nazionale delle Arti e Tradizioni Popolari ospiterà dal 24 giugno al 30 luglio, è parte di una serie di eventi proposti nell'ambito del Festival Internazionale "PROPATRIA - Giovani Talenti Rumeni", che si svolgerà a Roma dal 20 giugno al 6 luglio.

Questa quarta edizione del Festival vedrà una partecipazione internazionale con nomi di spicco della cultura rumena: Cipriana Smarandescu (Italia), Elisabeth Sombart (Svizzera), Lavinia Dragos (Romania), Lucia Stanescu (Italia), Tudor Andrei e Aurelia Visovan (Austria), Vlad Crosman (Francia) e Lavinia Bocu (Romania), Catalina Diaconu (Italia), IAMAlina (Italia), nonché giovani ragazzi della diaspora rumena che eccellono in vari settori dell'arte e della cultura.

La mostra, ospitata dal Museo Nazionale delle Arti e Tradizioni Popolari nell'ambito delle periodiche collaborazioni e scambi con istituzioni internazionali, sarà centrata sul costume popolare rumeno ed è realizzata grazie al contributo del Museo Nazionale del Villaggio - Dimitrie Gusti di Bucarest, CabliFunART Romania, l'artista Silvia Floarea Tòth e il Museo delle Guardie di Frontiera di Năsăud.

Per più di un mese le due sale del Museo dedicate alle mostre temporanee si trasformeranno in un vero e proprio angolo di Romania: un villaggio tradizionale in miniatura.
Abiti tradizionali appartenenti al patrimonio storico del "Museo del Villaggio" e provenienti dalle principali zone geografiche della Romania si troveranno insieme agli antichi costumi della zona di Năsăud, proposti dall'Ambasciatrice del Costume Popolare Rumeno, Silvia Floarea Tòth. Completeranno l'esposizione tappeti decorativi, oggetti d'arredo, ornamenti, accessori, fotografie d'epoca: tutti materiali esposti per la prima volta fuori dal territorio nazionale. L'abito tradizionale romeno ricco spesso di decorazioni frutto di lunghe lavorazioni, è rimasto quasi immutato nei secoli: si trovano molte somiglianze tra il modo in cui si vestono ancora oggi i contadini di alcune località della Romania perfino con il modo in cui venivano rappresentati i daci sulla Colonna Traiana.

L'inaugurazione, il 24 giugno alle ore 18.00 (ingresso libero), sarà accompagnata da uno spettacolo del coro multietnico "Incanto. Voci femminili senza confini" diretto dal M° Paula Gallardo Serao con l'Ensemble Artaras, Rep. Moldova, diretto da Lidia Bolfosu.

Il Festival è organizzato e promosso dall'Associazione culturale rumeno-italiana PROPATRIA con il sostegno del Ministero degli Esteri Rumeno-Dipartimento per i Romeni all'Estero e l'Ambasciata della Romania in Italia e con i patrocini di: Senato della Repubblica, Camera dei Deputati, Regione Lazio, Provincia di Roma, Comune di Roma-Assessorato per la Cultura, Creatività e Promozione Artistica, Comune di Roma-Municipio XIV, Accademia di Romania a Roma.

www.propatriavox.it
#FestivalPropatria2014
Info: 0039-3289599204 / Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.

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Racconti di Museo: feste dell’anno

Racconti di Museo: feste dell’anno

Gennaio 2014

L'OGGETTO DELLA DOMENICA

Domenica 5 gennaio ore 11.00
Luciana Mariotti – Il Natale

Domenica 12 gennaio ore 11.00
Paolo M. Guarrera – Le piante di Natale nella tradizione popolare e il presepe napoletano

Domenica 19 gennaio ore 11.00
Maria Letizia Campoli – Il presepe

Domenica 26 gennaio ore 11.00
Emilia De Simoni – La festa di Sant'Antonio Abate

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Presentazione del volume "Santi, pantasime e signori. Feste della Bassa Sabina"

Presentazione del volume "Santi, pantasime e signori. Feste della Bassa Sabina"

14 febbraio

Istituto Centrale per la Demoetnoantropologia / Museo Nazionale delle Arti e Tradizioni Popolari
Eolo Etnolaboratorio per il Patrimonio Culturale Immateriale
Regione Lazio - Comune di Poggio Mirteto

Presentazione del volume: SANTI, PANTASIME E SIGNORI. FESTE DELLA BASSA SABINA
a cura di Alessandra Broccolini e Emiliano Migliorini (Espera Editore)

ore 10.00
Apertura
Dott.ssa Maura Picciau (Direttrice dell'Istituto Centrale per la Demoetnoantropologia)
Interventi
Prof. Luigi Lombardi Satriani (Ordinario discipline DEA, "Università Suor Orsola Benincasa" Napoli)
Dott. Vito Lattanzi (Museo Nazionale Preistorico Etnografico "Luigi Pigorini")
Coordina: Arch. Claudio Cristallini (Area Servizi Culturali Regione Lazio)

ore 14.30
La restituzione della documentazione audiovisiva
Proiezioni, visioni, ascolti
a cura di Eolo Etnolaboratorio per il Patrimonio Culturale Immateriale
Coordina: Dott.ssa Emilia De Simoni (Istituto Centrale per la Demoetnoantropologia)
- Alessandra Broccolini: Video. Il Carnevalone Liberato di Poggio Mirteto. Il rogo del Bamboccio - Video. La festa della Madonna delle Noce e San Barnaba a Tarano. Il rinfresco del festarolo
- Riccardo Lodovici: Fotografie. Un aiuto per la memoria: documentazione e fotoracconto
- Emiliano Migliorini: Audio. Il paesaggio sonoro dei carnevali di Poggio Mirteto
- Emanuela Panajia: Fotografie. Santi Patroni attraverso i frammenti del sacro e le azioni miracolose
- Paola Elisabetta Simeoni: Video. Preparazione della pupazza per la festa di Sant'Anna e della Madonna del Ponte di Granica (Castelnuovo di Farfa) - Video. Ballo della pupazza per la festa di Sant'Anna e della Madonna del Ponte di Granica (Castelnuovo di Farfa) - Video. Preparazione dei carri di carnevale di Borgo Santa Maria (Montelibretti), Talocci (Fara Sabina), Poggio Mirteto
- Tommaso Rotundo, Emanuela Panajia, Emiliano Migliorini: Video. Convivialità nella festa di Sant'Antimo a Nazzano

Il volume è il risultato di un progetto di ricerca e documentazione basato sullo studio e la valorizzazione delle feste tradizionali e del patrimonio demoetnoantropologico della Bassa Sabina.
Il volume illustra nei suoi tratti costitutivi e da diverse prospettive, i meccanismi socio-culturali innescati dai fenomeni festivi presi in esame: momenti rituali, cerimoniali, ludici, espressivi, conviviali, musicali. Le indagini etnografiche offrono un materiale documentario di grande ricchezza che consente di leggere adeguatamente la pluralità delle varianti locali di specifici "universi festivi" all'interno dei quali, la cultura materiale e immateriale radicata e diffusa nell'area prescelta per le attività di rilevazione e documentazione, esprime tutta la sua creativa vitalità. L'opera descrive e interpreta le occasioni di festa indagate – il "sistema dei festaroli", i banchetti rituali, la costruzione di carri carnevaleschi e di fantocci antropomorfi (pantasime) – attraverso la lente dei più aggiornati studi e proposte teorico-metodologiche della produzione scientifica contemporanea.
Nel volume confluiscono vari saggi che esaminano sette feste dei sei paesi selezionati per la ricerca: la festa di Sant'Antonio Abate a Montopoli; i due carnevali di Poggio Mirteto (il Carnevalone Poggiano e il Carnevalone Liberato); San Liberatore a Magliano Sabina; Sant'Antimo a Nazzano; San Barnaba e la Madonna della Noce a San Polo, frazione di Tarano; Sant'Anna e Madonna del Ponte a Granica, frazione di Castelnuovo di Farfa.
Il volume è arricchito dalla presenza di un contributo di Roberto Marinelli, di un cospicuo numero di immagini (tra cui l'appendice curata dal fotografo Riccardo Lodovici) e di un cd audio, che restituisce i repertori e il paesaggio sonoro delle feste.

Coordinamento tecnico al Museo: Stefano Sestili

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M'illumino di meno 2014: dal silenzio energetico all'ascolto poetico

M'illumino di meno 2014: dal silenzio energetico all'ascolto poetico

14 febbraio 2014

L'Istituto Centrale per la Demoetnoantropologia / Museo Nazionale delle Arti e Tradizioni Popolari aderisce all'iniziativa M'ILLUMINO DI MENO 2014 "Spegni lo spreco, accendi la cultura!": il 14 febbraio 2014 dalle ore 18.00 alle ore 19.00 spegneremo le luci nel Salone d'Onore e, a lume di candela, festeggeremo San Valentino con la lettura di alcuni brani poetici.

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Racconti di Museo: febbraio 2014

2, 9, 16 e 23 febbraio

L'OGGETTO DELLA DOMENICA

Domenica 2 febbraio ore 11,30
Marisa Iori – L'abitazione

Domenica 9 febbraio ore 11.30
Paolo Maria Guarrera – Il Carnevale

Domenica 16 febbraio ore 11.30
Stefania Baldinotti – I pupi siciliani

Domenica 23 febbraio ore 11.30
Emilia De Simoni - I pupi siciliani

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Rassegna: Filming music in Africa. Incontro musicale: Donal Kachamba’s Kwela Heritage Jazzband

Rassegna: Filming music in Africa. Incontro musicale: Donal Kachamba’s Kwela Heritage Jazzband

26 febbraio

FILMING MUSIC IN AFRICA. SCREENING AND DISCUSSION: RASSEGNA VIDEOCINEMATOGRAFICA
organizzata nell'ambito della settimana dedicata a "Music and Culture Dynamics: Africa and Beyond" (a cura di Giorgio Adamo)

Rassegna videocinematografica Filming music in Africa: screening and discussion
ore 11.00-13.30

Saluti e introduzione
Maura Picciau - Direttrice dell'Istituto Centrale per la Demoetnoantropologia
Emilia De Simoni - Responsabile dell'Archivio di Antropologia Visiva dell'Istituto Centrale per la Demoetnoantropologia
Giorgio Adamo - Docente di Etnomusicologia presso l'Università di Roma "Tor Vergata"
Gerhard Kubik (Vienna)
Methods and techniques of research film, from 8mm to videotape.
Moya A. Malamusi (Chileka, Malawi)
Video documents from field research in Malawi and Mozambique
Regine Allgayer-Kaufmann (Vienna)
Video documents: The wagogo music and dance festival 2013 in Chamwino (Tanzania): living tradition or revival?
August Schmidhofer (Vienna)
Video documents: Dance groups in refugee camps in Northern Uganda, 2008.

15.00-17.30
Cecilia Pennacini (Torino): Viaggio in Congo by Guido Piacenza (1912, (35mm, bn, 34' a 20 ft/s, muto con didascalie in lingua italiana e inglese)
Giorgio Adamo (Rome): Alleluja! Festa e preghiera in una comunità Ziyoni del Malawi (31', 2011)
Donald Otoyo Ondieki (Nairobi): Retracing Kenya's Funky Hits: Afro Boogie of the 70s and 80s (41', 2011, Director: Bill Odidi)
Wolfgang Bender (Bayreuth): Commercially produced music videos

ore 17.30
Incontro musicale con la Donal Kachamba's Kwela Heritage Jazzband

Nell'ambito di una serie di iniziative scientifiche e musicali nate intorno alla presenza a Roma dello studioso austriaco di fama mondiale Gerhard Kubik e del gruppo musicale erede del polistrumentista malawiano Donald Kachamba, scomparso prematuramente nel 2001, l'Istituto Centrale per la Demoetnoantropologia / Museo Nazionale delle Arti e Tradizioni Popolari presenta, in collaborazione con l'Università di Roma "Tor Vergata", una rassegna videocinematografica, a cura di Giorgio Adamo, dedicata al filmare la musica in Africa.
Punto di partenza della rassegna sarà l'esperienza di Gerhard Kubik, figura straordinaria di ricercatore che per oltre cinquant'anni ha percorso l'Africa costituendo la più vasta collezione individuale di documenti sonori, fotografici e cinematografici sulla musica africana esistente al mondo, relativa a 88 diverse lingue in 18 paesi africani. Al fianco di Kubik lavora da molti anni il musicista e antropologo del Malawi Moya A. Malamusi, che presenterà materiali relativi alla ricerca sul campo nel suo paese e nelle aree limitrofe.
Alla rassegna, che costituirà un importante momento di verifica e riflessione sulla documentazione visiva all'interno della settimana dedicata al tema "Musica e dinamiche culturali in Africa e oltre", parteciperanno, tra gli altri, studiosi come Wolfgang Bender (Università di Bayreuth), noto per le sue ricerche sulla popular music e la storia dell'industria discografica in Africa, Regine Allgayer-Kaufmann (Università di Vienna), etnomusicologa che ha svolto recenti ricerche in Mozambico, Donald Otoyo Ondieki (Technical University of Kenya), esperto di storia della popular music in Kenya, August Schmidhofer (Università di Vienna), autore di numerose pubblicazioni sulla musica in Madagascar e attualmente attivo sul campo in Uganda.
Tra le esperienze italiane che saranno presentate si segnala la proiezione di straordinario interesse, a cura di Cecilia Pennacini, del documentario "Viaggio in Congo" di Guido Piacenza, del 1912 (35mm, bn, 34' a 20 ft/s, muto con didascalie in lingua italiana e inglese), ritrovato di recente e restaurato nel 2013 dal Museo Nazionale del Cinema di Torino con la collaborazione della Fondazione Piacenza di Pollone e del Laboratorio di Antropologia Visiva del Dipartimento Culture, Politiche e Società dell'Università di Torino.
A conclusione della rassegna, alle ore 17.30, vi sarà un incontro musicale con la Donald Kachamba's Kwela Heritage Jazzband, gruppo acustico che interpreta e rinnova il linguaggio della musica Kwela, nato in Sudafrica negli anni '50 sulla base delle influenze del jazz americano. Il gruppo è formato da Gerhard Kubik, voce, clarinetto e chitarra, e dai musicisti del Malawi: Sinosi Mlendo, voce, flauto pennywhistle e chitarra, Moya A. Malamusi, basso a una corda, Christopher "Khilizibe" Gerald, sonaglio.

Organizzazione al Museo: Emilia De Simoni e Stefano Sestili

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I Cavalieri della Memoria: mostra sulle tradizioni cavalleresche in Sicilia

I Cavalieri della Memoria: mostra sulle tradizioni cavalleresche in Sicilia

Conferenza di inaugurazione giovedi 27 febbraio ore 17.00

Il Museo Nazionale delle Arti e Tradizioni Popolari, in collaborazione con il Museo internazionale delle Marionette Antonio Pasqualino di Palermo, presenta, nell'ambito della promozione delle tradizioni orali e della conoscenza del patrimonio immateriale del nostro Paese, una mostra fotografica e degli spettacoli dedicati al teatro dell'Opera dei Pupi siciliano. La mostra I Cavalieri della memoria, a cura di Rosario Perricone, presenta il mondo dei pupi e ripercorre lo scontro tra Occidente e Oriente, quale ha attraversato la letteratura e le arti europee sin dal tempo dei Greci, contrapposizione che nel tempo si è convertita in principio ideologico ordinatore del mondo. In questo quadro è da intendere l'opposizione tra cristiani e saraceni, presente in tanti aspetti della cultura europea. La cultura siciliana, in particolare, custodisce nel suo patrimonio, nel linguaggio, nei riti, nei comportamenti tracce profonde e incancellabili di questo confronto tra visioni del mondo solo apparentemente inconciliabili.

A circa due secoli dalla sua prima apparizione l'opera dei pupi, certamente tra le più singolari espressioni della cultura popolare siciliana, conserva ancora oggi una significativa vitalità. Le "marionette armate", grazie a tenaci operatori fedeli alla tradizione più autentica – trasmessa oralmente -, rievocano gli epici combattimenti tra i paladini di Carlo Magno, strenui difensori della fede cristiana, e gli infedeli saraceni, temibili e minacciosi, rappresentando tradimenti, sofferte storie d'amore, miracolose apparizioni, irruzioni di animali feroci e figure demoniache. Oltre alle forti suggestioni visive, sonore e verbali che i pupi armati con luccicanti armature, regalano, lo spettacolo è caratterizzato, dunque, da un repertorio il cui fondo narrativo presenta un'ascendenza colta - dal ciclo carolingio e bretone, all'epica orale; dall'affabulazione del cuntu fino alle esilaranti farse. Dopo un attento studio da parte dei vari comitati in occasione dei convegni dell'UNESCO, questa nel 2001 ha incluso l'opera dei pupi tra i 19 capolavori del patrimonio orale e immateriale dell'umanità.

La mostra "I Cavalieri della memoria" espone immagini dagli archivi fotografici del Museo internazionale delle marionette Antonio Pasqualino, sul tema del teatro dell'opera dei pupi e delle altre tradizioni cavalleresche presenti nell'isola, come il carretto dipinto e alcune feste popolari. L'obiettivo è quello di restituire attraverso la rappresentazione fotografica quei segni che parlano di una cultura che resiste nelle mani di pochi opranti ma che ancora dopo due secoli vive nella contemporaneità.
L'esposizione include 21 pannelli fotografici e 12 didascalici ed è corredata da un video esplicativo. Infine la mostra sarà completata dai pupi di proprietà del Museo Nazionale delle Arti e tradizioni popolari in modo da valorizzare il patrimonio museale collocandolo all'interno di un percorso espositivo performativo.

Dal 20 al 22 Marzo 2014, inoltre, è prevista la messa in scena dello spettacolo nel Salone d'Onore: Duello di Orlando e Rinaldo per amore di Angelica.
Lo spettacolo, adatto a grandi e piccini, è un libero adattamento di Vincenzo Mancuso di uno dei molteplici episodi del lungo ciclo Carolingio ed è tratto da antichi canovacci ispirati dalla Storia dei Paladini di Francia di Giusto Lo Dico.
Il ricorso a "pupi a effetto", le battaglie tra Magonzesi e Cristiani, l'amore dei due eroi, Orlando e Rinaldo, per la bella principessa Angelica del Catai danno vita ad una performance che mostra gli aspetti più peculiari dell'Opera dei pupi siciliana.
In questo modo sarà offerta la possibilità di rileggere le fotografie attraverso la visione dello spettacolo e, viceversa, di leggere lo spettacolo attraverso la conoscenza, acquisita mediante le immagini, di tutto ciò che normalmente è nascosto alla vista degli spettatori.

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Seminario: Il Museo delle Marionette di Palermo e l’Opera dei Pupi, a un decennio dal riconoscimento UNESCO

Seminario: Il Museo delle Marionette di Palermo e l’Opera dei Pupi, a un decennio dal riconoscimento UNESCO

20 marzo

Scuola di Specializzazione in Beni DEA delle Università di Perugia, Siena, Firenze, Bicocca, Torino
Scuola di Specializzazione in Beni DEA del Dipartimento di "Storia Culture Religioni", Sapienza Università di Roma
Istituto Centrale per la Demoetnoantropologia
Museo Internazionale delle Marionette di Palermo Antonio Pasqualino

VII SEMINARIO DI STUDI E DI FORMAZIONE SUL "PATRIMONIO CULTURALE"
Anno Accademico 2013-2014

Per il 2014 il seminario di formazione promosso da Simbdea e dalle Scuole di Specializzazione in Beni DEA propone cinque incontri, con la partecipazione dell'ICDEA e dell'ICBSA. Il primo è dedicato all'Opera dei Pupi.

Nel 2001 L'Opera dei Pupi fu iscritta nelle liste dell'Unesco relative a capolavori viventi, in una fase ancora preparatoria della Convenzione sulla salvaguardia del patrimonio immateriale del 2003.
<<L'Opera dei Pupi è una tradizione teatrale dedicata a spettacoli con marionette armate, chiamate pupi o pupazzi, diffusa nell'Italia meridionale e in particolare nella Sicilia. Le origini dei Pupi sono ottocentesche e narrano le gesta cavalleresche di Carlo Magno e dei suoi paladini, contribuendo a diffondere nella cultura popolare i temi cari alla canzone epica, quali il senso dell'onore, della giustizia, amori e battaglia>>
Tra le motivazioni:
"The economic and social upheavals caused by the extraordinary economic boom of the 1950s had a considerable effect on the tradition, threatening its very foundations. At that time, similar forms of theatre in other parts of Italy disappeared, some of them to re-emerge some twenty years later. The Opera dei Pupi is the only example of an uninterrupted tradition of this kind of theatre. Owing to current economic difficulties puppeteers can no longer make a living from their art, prompting them to turn to more lucrative professions. Tourism has contributed to reducing the quality of performances, which were previously aimed at a local audience only."

Proprio su questi ultimi aspetti ci si confronta il 20 marzo, presso il Museo Nazionale delle Arti e Tradizioni Popolari, con un seminario su "Il Museo delle Marionette di Palermo e l'Opera dei Pupi, a un decennio dal riconoscimento UNESCO"

Nel quadro di un rapporto di collaborazione tra il Museo Nazionale delle Arti e Tradizioni Popolari e il Museo Internazionale delle Marionette di Palermo, che prevede la realizzazione della mostra I cavalieri della memoria e un ciclo di spettacoli dell'Opera dei pupi, è sembrato rilevante aprire un dialogo tra museo e patrimonio immateriale, immaginando anche una prospettiva di buone pratiche. Nel decennio dal riconoscimento Unesco l'Opera dei Pupi ha vissuto processi di trasformazione e di sviluppo che sono di grandissimo interesse dal punto di vista della 'salvaguardia del PCI', l'incontro cercherà di farne il punto attraverso l'esperienza di Janne Vibaek, fondatrice del Museo insieme ad Antonio Pasqualino e animatrice della promozione Unesco, e quella del Direttore del Museo Rosario Perricone e del direttore artistico della compagnia dell'Opera dei Pupi di Enzo Mancuso (www.mancusopupi.it) che farà per tre giorni l'Opera a Roma in dialogo con Pietro Clemente, intervengono Valentina Zingari e Alessandra Broccolini (Simbdea Ich), conclusioni di Alessandro Simonicca (Università di Roma).

L'incontro sarà coordinato da Maura Picciau direttrice dell'Istituto Centrale per la Demoetnoantropologia.

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