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L'ICDe e il MuCIV alla XVI edizione di Tocatì

L'ICDe e il MuCIV alla XVI edizione di Tocatì

La presenza del Ministero per i Beni e le Attività Culturali alla XVI edizione di Tocatì, attraverso la partecipazione dell'Istituto Centrale per la Demoetnoantropologia e del Museo delle Civiltà, rappresenta un importante passo avanti nella salvaguardia e nella valorizzazione dei giochi e degli sport tradizionali, ma soprattutto dimostra che la collaborazione tra istituzioni e comunità è possibile.

L'edizione di quest'anno si inserisce all'interno di un vasto progetto formativo e informativo che l'Istituto Centrale per la Demoetnoantropologia (ICDe) condivide con l'Associazione Giochi Antichi (AGA), iniziato a Verona nel novembre del 2017: si tratta di un ciclo di appuntamenti stagionali che tra primavera, estate e autunno stanno toccando grandi città e piccoli paesi, il nord e il sud del paese, coinvolgendo le comunità ludiche locali nei e con i loro diversi territori.

Lo scopo di questa azione, che l'ICDe e le comunità ludiche hanno pianificato e condiviso e che stanno attuando insieme nel pieno spirito della Convenzione di Faro, che tutti ci auguriamo venga ratificata al più presto, è quello di contribuire a far conoscere un patrimonio nascosto: quello delle culture ludiche locali.

Un viaggio-scoperta che fa dialogare città e campagna, mondi rurali e spazi urbani, ambienti metropolitani e piccoli paesi, società civile e comunità scientifica, attraverso un percorso di apertura alla reciproca conoscenza tra comunità e di riconoscimento e sostegno da parte delle istituzioni.

Con l'adesione dell'ICDe al Protocollo di Verona, diffuso durante il Tocatì 2017, si è inaugurata una promettente stagione di lavoro, con attività di ricerca e documentazione finalizzate all'inventario del patrimonio ludico, che confluirà nel più vasto inventario del patrimonio culturale immateriale, un progetto che l'ICDe sta portando avanti in collaborazione con le comunità patrimoniali e che vedrà la partecipazione della società civile e del mondo accademico nazionale ed internazionale.

In occasione di questa edizione 2018 del Tocatì, la presenza dell'ICDe e del Museo delle Civiltà nell'ambito del Forum Internazionale della Cultura Ludica intende proporre la forte collaborazione tra due importanti istituti del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, finalizzata a costituire un importante polo di ricerca, promozione, valorizzazione ed esposizione del patrimonio culturale demoetnoantropologico e immateriale italiano e non italiano, un polo di ricerca che, nella collaborazione con le comunità, le università e gli istituti di ricerca, con le istituzioni e le amministrazioni locali, intende porsi come punto di riferimento nazionale e internazionale nei suoi ambiti di attività.

L'Istituto Centrale per la Demoetnoantropologia opera per la valorizzazione, in Italia e all'estero, dei beni culturali demoetnoantropologici, materiali e immateriali, e delle espressioni delle diversità culturali presenti sul territorio. L'istituto promuove inoltre attività di ricerca, formazione, studio e divulgazione, collaborando, per raggiungere i suoi fini istituzionali, con università, enti pubblici e privati, centri di ricerca nazionali e internazionali. Dal 2017 l'Istituto, insieme all'Associazione Giochi Antichi, organizza il progetto di formazione Tocatì: un patrimonio condiviso.

Il Museo delle civiltà, istituito nel 2016, raggruppa in un unico organismo quattro importanti musei nazionali: il Museo preistorico etnografico "Luigi Pigorini", il Museo delle arti e tradizioni popolari "Lamberto Loria", il Museo d'arte orientale "Giuseppe Tucci" e il Museo dell'alto Medioevo "Alessandra Vaccaro". L'obiettivo del museo è valorizzare e promuovere in modo unificato e innovativo collezioni archeologiche ed etnografiche uniche in Italia, per diffondere a un pubblico sempre più vasto settori del nostro patrimonio ritenuti fino ad oggi di interesse esclusivo di specialisti e appassionati.

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"Un patrimonio sulle spalle" alla 75° Mostra del Cinema di Venezia

"Un patrimonio sulle spalle" alla 75° Mostra del Cinema di Venezia

75° Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia
Italian Pavilion - giovedì 6 settembre 2018 - ore 16.30
Sala Tropicana - Hotel Excelsior - Venezia Lido

La Direzione Generale Archeologia, Belle arti e Paesaggio e l'Istituto Centrale per la Demoetnoantropologia in collaborazione con la Rete delle Feste delle Grandi Macchine a Spalla, decretata dall'Unesco Patrimonio Immateriale dell'Umanità, presentano

UN PATRIMONIO SULLE SPALLE di Francesco De Melis

Le macchine a spalla sono impressionanti strutture processionali portate a spalla da centinaia di persone nel corso di feste religiose profondamente radicate nella tradizione mediterranea, animate da un'intensa partecipazione collettiva. Tra queste, la Macchina di Santa Rosa di Viterbo, i Gigli di Nola, la Varia di Palmi e i Candelieri di Sassari formano, dal 2005, una "rete", la Rete delle Feste delle Grandi Macchine a Spalla - protagonista di questo short-film - che per la spettacolare complessità degli elementi messi in gioco e per l'importanza che riveste all'interno delle rispettive Comunità è stata decretata dall'UNESCO Patrimonio dell'Umanità, oltre che "modello e fonte di ispirazione".

Girato "dall'interno" nel corso delle quattro feste, non a caso con la tecnica della "macchina a spalla", il film del regista etnomusicologo Francesco De Melis, è un incessante contrappunto di immagini e suoni prelevati "fisicamente" dal "cuore" delle feste nel corso di numerose campagne di ricerca etnografica sul campo. Il complesso missaggio del video, condotto su molteplici tracce audio, mira a far vivere un'esperienza di percezione contemporanea relativa a tutte le sonorità delle feste, come se si trattasse di un'unica cerimonia, scandita da un'unica partitura. S'intende così restituire al pubblico l'intensità del trasporto rituale come vissuto in prima persona, ossia dal punto di vista e dal "punto di udito" degli stessi portatori. In un rocambolesco divenire d' immagini, sotto il peso monumentale delle alte strutture votive, portatori e pubblico, al culmine della fatica fisica, all'apice dello slancio spirituale, vengono letteralmente calamitati verso la meta, dove sembrano riecheggiare le parole del mistico medioevale Meister Eckhart: "Più il pozzo è profondo, più nel contempo è alto, giacché altezza e profondità sono una cosa sola".

Interverranno

Sen. Lucia Borgonzoni
Sottosegretario di Stato per i Beni e le Attività Culturali
Caterina Bon Valsassina
Direttore Generale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio
Leandro Ventura
Direttore dell'Istituto Centrale per la Demoetnoantropologia
Stefania Baldinotti
Funzionario antropologo dell'Istituto Centrale per la Demoetnoantropologia
Elena Sinibaldi
Funzionario antropologo del Servizio I del Segretariato Generale
Patrizia Nardi
Responsabile tecnico-scientifico e focal point della Rete delle Feste delle Grandi Macchine a Spalla, esperto in candidature UNESCO
Nicola Sanna
Sindaco della Città di Sassari, in rappresentanza di tutte le Comunità della Rete
Francesco De Melis
Regista e etnomusicologo

Conduce Patrizia Giancotti

I Gigli di Nola sono otto strutture, una per ogni antica corporazione di mestiere. Ogni macchina è trasportata a spalla da circa 120 uomini, detti Cullatori, che si muovono danzando al ritmo incessante di musicisti e cantanti collocati sulla base quadrangolare di ognuna delle altissime torri.
Questa processione musicale, accompagnata dalla barca di San Paolino, coinvolge centinaia di migliaia di persone: una "festa felice", semplicemente travolgente.

La Varia di Palmi è una complessa macchina processionale che celebra l'ascensione della Vergine Maria. Il carro votivo, una immensa nuvola con astri rotanti, che rappresentano l'universo, ha un'altezza di sedici metri e viene trascinata e sospinta da duecento portatori, gli 'Mbuttaturi. Su di esso trovano posto figuranti che rappresentano il Padreterno, gli Apostoli e gli Angeli: li sovrasta l'Animella, una bambina arditamente collocata sull'estrema sommità della Varia, scelta per rappresentare la Madonna Assunta in Cielo.

I Candelieri di Sassari sono dieci grandi colonne di legno dipinto ornate di nastri e stendardi, che rappresentano altrettanti ceri votivi in onore della Madonna Assunta. La Faradda, cioè la discesa, dei Candelieri ad opera dei Gremianti, avviene al suono e al ritmo di tamburi e pifferi, con coinvolgenti coreografie a passo di danza. I dieci candelieri, dopo aver fatto il giro di tutta la città, si ritrovano sul sagrato della Chiesa di Santa Maria di Betlem per le ultime giravolte danzanti, prima di entrare a rendere omaggio alla Vergine.

La Macchina di Santa Rosa di Viterbo è una imponente torre illuminata da fiammelle e luci elettriche, alta circa trenta metri e pesante cinque tonnellate. Nella città medioevale, totalmente oscurata per dar risalto alla sua luminescenza, la macchina viene portata a spalle da centotredici uomini, i "Facchini di Santa Rosa", lungo un percorso di oltre un chilometro tra le vie, talvolta molto strette, e le piazze del centro storico.

UN PATRIMONIO SULLE SPALLE
Regia: Francesco De Melis
Montaggio: Fabrizio Barraco
Coordinatori per l'Istituto Centrale per la Demoetnoantropologia: Leandro Ventura direttore, Stefania Baldinotti consulente antropologo
Responsabile tecnico-scientifico per la Rete delle Feste delle Grandi Macchine a Spalla: Patrizia Nardi
Responsabile per il piano di comunicazione: Patrizia Giancotti

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Corso di formazione per operatori MiBACT

Corso di formazione per operatori MiBACT

Corso di formazione per operatori MiBACT
Linee guida patrimonio Immateriale - Geoportale della Cultura Alimentare

Il corso richiede la registrazione

*

25 giugno

ore 11-13
Le attività dell'Uff. VI della DGABAP e dell'ICDe. Correlazioni e rapporti con l'area V delle Soprintendenze. Moderatore: Leandro Ventura (DGABAP)
Presentazione delle attività:
- L'attività dell'Ufficio VI e le problematiche relative alle linee guida per la dichiarazione di interesse culturale ai sensi dell'art. 7 bis del codice. Relatori: Valeria Trupiano, Alessia Villanucci
- L'ICDE: funzioni e compiti istituzionali. Relatore: Stefania Baldinotti (ICDe)
- Presentazione dell'attività etnoantropologica da parte dei funzionari dell'area V – patrimonio demoetnoantropologico delle Soprintendenze

ore 14-18
Workshop
- Le linee guida per la dichiarazione di interesse culturale come strumento di lavoro

*

26 giugno

ore 9.00-11.00
Patrimoni alimentari e saperi agricoli tradizionali come parte del patrimonio immateriale. Moderatore Stefania Baldinotti (ICDe)
Relatori: Emilia De Simoni (ICDe); Sergio Di Paolo (Ass. Culturale Palatifini); Valentina Lapiccirella Zingari (Facilitatore ICH UNESCO); Esperti del Gruppo di Lavoro UNESCO Mipaaf
- I progetti del Mibact (PACI)
- Patrimoni alimentari e saperi agricoli tradizionali iscritti nelle liste della Convenzione UNESCO 2003: Dieta mediterranea, Arte del pizzaiuolo napoletano, Coltivazione tradizionale della vite ad alberello di Pantelleria
- I progetti di salvaguardia delle Comunità: l'Associazione culturale dei Palatifini e il Campionato mondiale di pesto genovese al mortaio
- Il progetto "AlpFoodways": una iniziativa del programma Interreg AlpineSpace

ore 11.00-13.00
Il Geoportale: struttura e funzionamento. Docente: Luca Bonadimani (BIA)
Argomenti principali: standard utilizzati, banche dati coinvolte, criteri di analisi e individuazione di nuove banche dati, struttura logica e funzionamento tecnico dello strumento, strumenti di restituzione (georeferenziazione, mappa concettuale, etc.), ricerca pratica guidata

ore 14.00-18.00
Costruire la videonarrazione dei patrimoni culturali (Parte 1) Docente: Luca Ghiardo (BIA)
Argomenti principali: lo storytelling e la comunicazione del Patrimonio, l'intervista antropologica, la costruzione tecnica di un video di micronarrazione (reperimento materiali storici adatti, individuazione soggetti, uso software di editing)

*

27 giugno

ore 9.00-13.00
Costruire la videonarrazione dei patrimoni culturali (Parte 2) Docente: Luca Ghiardo (BIA)
Argomenti principali: lo storytelling e la comunicazione del Patrimonio, l'intervista antropologica, la costruzione tecnica di un video di micronarrazione (reperimento materiali storici adatti, individuazione soggetti, uso software di editing)
Case study in aula "video di micronarrazione – Regione FVG", illustrato dal docente con la testimonianza di un operatore di Regione FVG già coinvolto nel progetto


ore 14.00-18.00

Esercitazione di fine corso
divisione della classe in gruppi di 2-3 corsisti
scelta di un elemento del Patrimonio Culturale Enogastronomico per ciascun gruppo
impostazione di un progetto di valorizzazione puntuale sull'elemento: studio-ricerca attraverso il Geoportale e mockup della sceneggiatura di una videoclip sull'elemento presentazione alla classe dei lavori e confronto collettivo

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Tocatì. Un patrimonio condiviso. Le giornate dell’immateriale

Tocatì. Un patrimonio condiviso. Le giornate dell’immateriale

Venerdì 18, sabato 19 e domenica 20 Maggio 2018 si terrà a Roma presso l'Istituto Centrale per la Demoetnoantropologia, il seminario Tocatì. Un patrimonio condiviso. Le giornate dell'immateriale, un secondo incontro tra comunità ludiche italiane, Istituzioni nazionali e Università.

L'incontro s'inserisce nel progetto di formazione Tocatì: un patrimonio condiviso, organizzato da Associazione Giochi Antichi in collaborazione con MIBACT (Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo), ICDe (Istituto Centrale per la Demoetnoantropologia), con il sostegno della Regione del Veneto e dell'area cultura del Comune di Verona, che vuole porre le fondamenta di una Rete italiana per la salvaguardia del patrimonio ludico tradizionale, nell'ambito di un più ampio progetto di candidatura multinazionale al Registro delle buone pratiche istituito dalla della Convenzione UNESCO per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale.

Al cuore di questa rete stanno quelle comunità di saperi e di pratiche che con le loro energie e la loro passione sono impegnate a trasmettere alle generazioni future un diffuso e prezioso patrimonio nascosto. Significativo in questo senso il contributo dato dalla partecipazione di 13 comunità ludiche di gioco tradizionale provenienti da varie regioni italiane, con cui il Tocatì ha collaborato per la salvaguardia e promozione dei giochi e sport tradizionali sin dal 2003, anno della sua prima edizione.

L'incontro prevede tre momenti di lavoro. Il venerdì pomeriggio una lezione divulgativa sul gioco della Lippa all'Istituto Comprensivo Fiume Giallo, il sabato mattina dopo i saluti delle autorità 5 delle 13 comunità di gioco presenteranno, in dialogo con Associazione Giochi Antichi, le loro esperienze invitando i partecipanti delle giornate a giocare ai loro giochi tradizionali. Nel pomeriggio, le comunità di gioco rifletteranno invece sulla loro adesione al manifesto di AGA e sui valori veicolati dal gioco tradizionale. Domenica mattina si darà il via alle riflessioni conclusive, le comunità saranno chiamate ad esprimersi su un tema specifico legato al gioco tradizionale: memoria storica, gestione dello spazio urbano e inclusione sociale sono solo alcuni dei temi che verranno trattati in questo senso. Saranno presenti l'Istituto Centrale per la Demoetnoantropologia – ICDE (MiBACT), la Commissione Nazionale Italiana per l'UNESCO,– l'Unione Nazionale Pro Loco - UNPLI, Federculture, AESS Regione Lombardia, la Regione del Veneto, il Comune di Verona, SIMBDEA, la Società Italiana per la Museografia e i Beni Demoetnoantropologici e una rete di Università e cattedre UNESCO italiane. In particolare sono coinvolte le Università di Milano Bicocca, Verona, Firenze, Roma la Sapienza, Chieti-Pescara e l'università Francese di Aix-Marseille.

Per informazioni
Sito web: www.tocati.it/candidatura-unesco/
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